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Recupero dei beni culturali illecitamente sottratti

Recupero dei beni culturali illecitamente sottratti
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L’Italia è tra i Paesi più colpiti dall’esportazione illegale di beni culturali e archeologici e nel tempo ha sviluppato strumenti legali, investigativi e organizzativi per contrastare questo fenomeno. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) supporta le attività di recupero dei beni illecitamente sottratti al patrimonio dell’Italia e di altri paesi, svolgendo una funzione di raccordo e collegamento tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT), il Comitato per la Restituzione dei Beni Culturali del MiBACT, il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, le Rappresentanze Diplomatiche italiane all’estero e quelle straniere in Italia.

Assiste inoltre il MiBACT nelle trattative per la definizione di intese bilaterali con altri paesi, volte a reprimere l’esportazione illecita di beni culturali e a favorire la restituzione dei beni trafugati, in linea con quanto stabilito da alcune Convenzioni internazionali (L’Aja 1954, UNESCO 1970 e 2001, UNIDROIT 1995).

La prevenzione della circolazione illecita e il recupero di beni culturali sottratti illegalmente sono strettamente collegati alla tutela del patrimonio culturale in caso di crisi o conflitto armato, un tema che a partire dal 2015 ha assunto una rilevanza sempre maggiore nel dibattito internazionale, in particolare nell’ambito dell’Unesco e delle Nazioni Unite. L’Italia ha avuto un ruolo fondamentale in questo processo e ha creato la Task force Unite4Heritage, nota anche come “Caschi Blu della cultura”. La Task force sarà messa a disposizione dell’UNESCO e della comunità internazionale, secondo modalità in via di definizione.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato nel 2015 due importanti Risoluzioni sul traffico illecito di beni culturali (2199 e 2253) e nel 2017 una Risoluzione sul tema della protezione del patrimonio e delle identità culturali nelle aree di crisi e di conflitto (2347).

Il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale

Il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) è stato istituito nel maggio 1969. L’Italia è stato il primo paese al mondo a dotarsi di un corpo specializzato in questo settore, prima che la Convenzione UNESCO del 1970 invitasse gli Stati Membri a provvedere in tal senso.

Il Comando è inserito funzionalmente nell’ambito del MiBACT e annovera 300 militari dell’Arma, provvisti di specifica preparazione nel campo dei beni culturali e assegnati a 15 nuclei territoriali e una Sezione per la Sicilia Orientale. La sede centrale, ubicata a Roma, include un Ufficio Comando e un Reparto Operativo, diviso nelle sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea.

Il Comando TPC si adopera per la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso operazione di vario genere:

  • Attività di prevenzione della sottrazione illecita, in particolare nelle aree archeologiche, nei siti riconosciuti come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e nelle aree di alta affluenza turistica;
  • Verifica delle misure di sicurezza adottate all’interno di musei, archivi, biblioteche e altri luoghi della cultura;
  • Monitoraggio delle attività commerciali clandestine messe in atto attraverso il mercato antiquario tradizionale e tramite internet.

La costante attività del Comando consente l’aggiornamento della Banca Dati dei beni illecitamente sottratti, che include circa 700000 immagini e informazioni su 1,2 milioni di oggetti, appartenenti al patrimonio dell’Italia, ma anche di paesi esteri.  

Il Comando si è occupato in prima persona anche di interventi di recupero e messa in sicurezza di beni culturali danneggiati da calamità naturali, ad esempio in occasione degli eventi sismici che hanno colpito l’Italia centrale nel 2016 e l’isola d’Ischia nel 2017.

In ambito internazionale le operazioni di salvaguardia del patrimonio culturale danneggiato o messo in pericolo da conflitti bellici e calamità naturali sono affidate alla Task force Unite4Heritage, della quale fanno parte anche membri del Comando TPC.

Il Comando promuove inoltre la sensibilizzazione alla tutela del patrimonio, svolgendo attività di formazione e divulgazione nelle scuole e nei musei e mettendo a disposizione dei cittadini strumenti innovativi, come l’app per dispositivi mobili iTPC.

Sedi: 

Ufficio Comando: Palazzo Sant’Ignazio – Piazza di Sant’Ignazio152, 00186 – Roma 

Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale: Via Anicia 24, 00153 – Roma 

Sito web: carabinieri.it