Un resoconto del contributo reso dall’Italia a scavi, ricerche e studi nelle missioni archeologiche in Turchia.
![A Istanbul la 13ª Edizione del convegno dal titolo "La ricerca archeologica per la ricostruzione storica e la valorizzazione del patrimonio"](https://italiana.esteri.it/italiana/wp-content/uploads/2023/02/8.-Foto-di-gruppo-dei-partecipanti-al-Convegno_Group-photo-of-the-participants-in-the-Conference-150x150.jpg)
A Istanbul la 13ª Edizione del convegno dal titolo “La ricerca archeologica per la ricostruzione storica e la valorizzazione del patrimonio”
![8. Foto di gruppo dei partecipanti al Convegno_Group photo of the participants in the Conference](https://italiana.esteri.it/italiana/wp-content/uploads/2023/02/8.-Foto-di-gruppo-dei-partecipanti-al-Convegno_Group-photo-of-the-participants-in-the-Conference-900x600.jpg)
A Istanbul, il 17-18 Novembre 2022, si è svolto un appuntamento ultradecennale e consolidato di grande rilievo scientifico e di primaria importanza per la diplomazia culturale tra Italia e Turchia, ampliamente riconosciuto dalle autorità dei due Paesi e dalla comunità scientifica, accademica e culturale a livello internazionale.
L’occasione ha permesso di mettere a confronto i risultati degli scavi e delle ricerche effettuate sul campo dagli archeologi italiani che, insieme ai colleghi turchi, operano sull’immenso patrimonio disseminato in tutto il territorio turco. Punto focale del convegno è stata la preziosa attività di partenariato e di formazione, svolta e promossa dalle Missioni archeologiche italiane. Queste, infatti, hanno il pregio di coprire cronologicamente quasi tutti i periodi fondamentali della storia dell’umanità, dalla preistoria e protostoria all’età paleo-assira e ittita, dal periodo classico greco-romano a quello bizantino.
La prima giornata si è aperta con gli interventi introduttivi di Salvatore Schirmo, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul, che ha introdotto il titolo del convegno (“La ricerca archeologica per la ricostruzione storica e la valorizzazione del patrimonio”) e un video sulla mostra “Parlami, terra! Medea in Cappadocia con Pasolini e Maria Callas” e di Giorgio Marrapodi, Ambasciatore d’Italia in Turchia, che ha anche ricordato il compianto Prof. Marcello Barbanera. Rahmi Asal, Direttore Musei archeologici di Istanbul ha concluso la parte dedicata ai saluti istituzionali. La Prof.ssa Isabella Caneva dell’Università del Salento (Lecce), storica direttrice della Missione sul sito di Mersin-Yumuktepe ha tenuto una lectio magistralis sul tema “Archeologia e società in Anatolia ieri e oggi: un dialogo deontologico tra sostenibilità e vantaggi”, con un excursus sulla storia, sulla teoria e sulle pratiche dell’archeologia e sulle legislazioni sui beni culturali di Italia e Turchia.
A seguito, la sessione iniziale è stata dedicata alla Preistoria ella Protostoria dell’Anatolia. Hanno preso la parola Prof. Giulio Palumbi (Università degli Studi di Bari Aldo Moro), anch’egli impegnato sul sito di Mersin-Yumuktepe, e successivamente la Prof.ssa Francesca Balossi Restelli (Università di Roma “La Sapienza”), che dirige gli scavi sul sito di Arslantepe, la “collina dei leoni”, nella piana di Malatya nell’Anatolia orientale, caratterizzata dal continuo sovrapporsi di centri abitati dal VI al I millennio a.C. e inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2021. Inoltre, ha contribuito alla sessione il Prof. Nicolò Marchetti impegnato sul sito di Karkemish, sulla sponda occidentale dell’Eufrate turco, dove cura lo sviluppo di un parco archeologico, e il Prof. Anacleto D’Agostino (Università di Pisa) che scava ad Uşaklı Höyük (Yozgat), sito ittita, identificato con l’antica Zippalanda, città santa consacrata al culto del Dio della Tempesta.
Nel pomeriggio, si è continuato con gli interventi della Prof.ssa Marina Pucci (Università di Firenze) e il Prof. Lorenzo D’Alfonso (Università di Pavia), che collaborano al progetto sul sito di Niğde-Kınık Höyük, in Cappadocia meridionale, indagando i livelli di età ellenistica, dell’età del Ferro e del Bronzo Medio. Lo stesso D’Alfonso ha illustrato le più recenti scoperte sul sito di Porsuk-Zeyve Höyük, nella stessa area, dove è impegnato a ridefinire la cronologia e il ruolo del sito per la metallurgia nell’età del Ferro. Il Prof. Luca Peyronel (Università di Milano), invece, opera sul sito di Kültepe-Kanesh, luogo della scoperta delle più antiche tracce della lingua ittita. Infine, il Prof. Leopoldo Repola (Università degli Studi di Suor Orsola Benincasa di Napoli) ha fatto un resoconto sull’applicazione di tecnologie innovative di rilevamento presso il sito di Ḫattuša, capitale dell’impero ittita e sito UNESCO dal 1986.
La seconda giornata, invece, si è incentrata sull’Archeologia Classica e Bizantina. Da remoto, il Prof. Giovanni Salmeri (Università di Pisa) e la Prof.ssa Anna Lucia D’Agata (CNR Roma) hanno illustrato l’impegno della Missione da loro diretta presso il sito di Misis, l’antica Mopsouestia, in Cilicia. La Prof.ssa Grazia Semeraro (Università del Salento) ha, invece, relazionato sui progetti di restauro e valorizzazione presso Hierapolis di Frigia, città ellenistico-romana, presso l’odierna località di Pamukkale (“castello di cotone”), situata nella provincia di Denizli, in lista UNESCO dal 1988. La Prof.ssa Asena Kızılarslanoğlu (Università di Kastamonu) ha parlato degli scavi e delle attività di valorizzazione del sito di Elaiussa Sebaste, insediamento della Cilicia con una cronologia che va dall’età ellenistica a quella bizantina – scavo diretto fino al 2022 dal già citato Prof. Marcello Barbanera (Università di Roma La Sapienza).
Nella sessione pomeridiana, la Dott.ssa Laura Buccino (Università di Firenze), Direttrice della Missione a Pompeiopolis di Paflagonia, si è dedicata alla regione interna del Ponto in avanzata età imperiale (III-V secolo). La Prof.ssa Maria Andaloro (Università della Tuscia) ha illustrato le attività del cantiere di restauro della Tokalı Kilise a Göreme (Nevşehir), parco nazionale nella Turchia centrale, sito UNESCO dal 1985 con il nome di Parco nazionale di Göreme e dei siti rupestri della Cappadocia. Inoltre, ha approfondito sulla genesi e le caratteristiche della già citata mostra “Parlami, terra!”, prodotta e organizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul. Infine, il Dott. Tommaso Ismaelli (CNR Roma) si è concentrato sul Ninfeo monumentale di Tripolis ad Maeandrum (Denizli), sito ai confini delle regioni storiche di Lidia e Frigia, e che ha svolto un ruolo chiave dal periodo ellenistico a quello bizantino.
Nel complesso, l’evento ha offerto momenti di dibattito su tematiche importanti e innovative come quelle dell’archeologia pubblica e della disseminazione e divulgazione verso il pubblico di non specialisti. Le Missioni archeologiche, infatti, svolgono annualmente sul campo piani operativi complessi, in cui collaborano archeologi, restauratori, topografi e specialisti in musealizzazione, valorizzazione e promozione culturale. Esse conducono un’attività scientifica e di studio di grande rilievo e rappresentano, allo stesso tempo, un prezioso strumento di formazione di operatori locali e di trasferimento di tecnologie in settori come quelli dell’archeologia, del restauro e della tutela del Patrimonio culturale, in cui l’Italia si colloca a un livello di eccellenza internazionalmente riconosciuto. È importante sostenere e promuovere questa eccellenza, ancor di più in prospettiva, per la protezione del Patrimonio culturale turco, purtroppo recentemente danneggiato dagli eventi sismici che hanno colpito il sud-est del Paese, anche presso siti dove operano Missioni italiane.
Il Convegno sull’Archeologia dell’Istituto Italiano a Istanbul diventa, di fatto, un appuntamento annuale che mette insieme il mondo tecnico-scientifico degli specialisti con quello della diplomazia. In Turchia, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha cofinanziato, attraverso la DGDP – Ufficio VI, tredici Missioni archeologiche per l’anno 2022. Queste sono state le protagoniste del Convegno a Istanbul.
Ulteriori dettagli sulle attività dell’IIC di Istanbul possono essere reperiti sul relativo sito e sul canale YouTube.