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Tell Afis. Dalle ricerche iniziali al progetto di scavo
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Tell Afis. Dalle ricerche iniziali al progetto di scavo

Categorie: Archeologia e Patrimonio

Prosegue la rubrica “Parliamo di Archeologia”.

Tell Afis - AreaE4 Fe I - edificio a pilastri
Tell Afis – Area E4 Fe I – edificio a pilastri

In Siria opera, con il cofinanziamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la missione dell’Università di Firenze diretta dalla prof.ssa Stefania Mazzoni che studia l’antico sito di Tell Afis.

Per la rubrica Parliamo di Archeologia, la prof. Mazzoni ci aggiorna sulla ricerca in corso.

Tell Afis si trova al margine settentrionale della pianura di Idlib, un’area dove l’agricoltura e in particolare la coltivazione degli ulivi sono stati praticati fin dai tempi antichi, e che era un punto di passaggio tra il Mediterraneo e la Siria interna. Il sito era noto dalla scoperta, nel 1908, di una stele frammentaria (oggi al Louvre) con l’immagine di una figura forse reale e con un’iscrizione aramaica dedicata da Zakkur, re di Hamat e Lu‘ash, agli dèi Ba‘l Shamim e Iluwer, per aver liberato la città di Hazrek dall’assedio postole da una coalizione guidata dal re di Damasco. Nel 1931 il sito fu esplorato dall’orientalista americano W.F. Albright e, nel 1963, dalla Missione Archeologica Italiana in Siria, sotto la direzione di Paolo Matthiae, che vi effettuò i primi scavi (1970, 1972, 1978).

Il nuovo progetto di scavo

Nel 1986 ebbe inizio un nuovo progetto, diretto da Stefania Mazzoni, dell’Università di Pisa (1986-2005) e poi di Firenze (dal 2006), in collaborazione con Serena Maria Cecchini dell’Università di Bologna. Scavi e ricognizioni hanno messo in luce una grande quantità di dati che hanno permesso di ricostruire molte fasi dello sviluppo culturale della Siria. Varie attività di catalogazione, analisi e studio dei dati e dei materiali e la digitalizzazione degli archivi conservati nel laboratorio di Archeologia Orientale dell’Università di Firenze sono in via di completamento e pubblicazioni; schede e dati confluiscono nel database della Direzione Generale delle Antichità e dei Musei di Siria, che ha garantito le autorizzazioni e un costante supporto al lavoro svolto. Il progetto è cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dalla Fondazione OrMe Oriente Mediterraneo, dall’Università di Firenze.

Le attività

Le attività hanno visto coinvolti ricercatori e tecnici delle Università di Firenze, Pisa, Bologna, Roma “La Sapienza”, Sassari, Damasco, Aleppo, del Museo d’Arte Orientale di Roma, l’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico, l’Istituto per le tecnologie applicate ai Beni Culturali del CNR e la sezione di Firenze dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Funzionari dei Musei di Idlib e di Aleppo, i guardiani sul sito e gli operai del villaggio di Afis, amici di Saraqeb, i molti  studenti siriani, italiani e studenti da Spagna, Germania e Stati Uniti hanno condiviso le fatiche sul campo e la passione per il lavoro archeologico.

Tell Afis e la sua regione, tra scavi e ricognizioni

La pianura e le aree collinari intorno a Tell Afis hanno restituito molte tracce di presenze e di insediamenti a partire dalla preistoria. Nel Neolitico (tra il VII e il VI millennio a.C.), quando l’agricoltura divenne la principale strategia di sussistenza, agricoltori e allevatori si diffusero gradualmente nelle fertili pianure dell’interno dove, durante il Calcolitico (V e IV millennio) furono stabiliti i primi villaggi. Afis fu fondata su  di uno sperone calcareo naturale che dominava la fertile piana alluvionale a nord e la via verso il Mediterraneo. Nel corso del Tardo Calcolitico (4000-3300 a.C.) la prima cittadina circondata da mura megalitiche documenta un processo di centralizzazione senza confronti nella regione. Gli scavi hanno posto in luce vari livelli databili alla seconda metà del III millennio (Bronzo Antico IV), con un’area domestica e artigianale (Area E3). Tra il 1900 e il 1750 a.C. (Bronzo Medio I-IIA) l’acropoli e la città bassa furono cinte da mura complesse (Aree B, E, N) con deposizioni funerarie. Dalla metà del XIII secolo a.C. (Bronzo Tardo II), durante la dominazione ittita, una vasta residenza ha restituito un piccolo archivio di testi in ittita e in hurrita (Area E4). Durante l’Età del Ferro I (dal XII al X secolo a.C.) densi quartieri abitativi e un tempio occupavano l’acropoli (Aree A, E, G, N). I costanti rifacimenti e la quantità di materiali rinvenuti in situ forniscono una sequenza unica per ricostruire questa fase che, altrove, fu caratterizzata da crisi e abbandoni. Tra il IX e il VII secolo a.C. (Età del Ferro II-III) l’acropoli fu nuovamente ridisegnata con la costruzione di un vasto santuario che includeva un tempio monumentale, di fronte al quale si apriva una piazza, installazioni cultuali e funzionali, una terrazza cultuale e una corte scoperta, squadrata, incassata nel terreno (Aree A, J, G). La città bassa con le sue residenze era, in questo periodo, circondata da mura (Aree B, D, H, M) ed è questa la città chiamata Hazrek che ci è nota dalla stele del Louvre e dalle fonti assire e bibliche. Alcuni documenti aramaici venuti in luce durante gli scavi confermano l’identificazione del sito, tra i quali una stele della fine del IX secolo a.C. che menziona il re di Aram, Haza’el e che è stata rinvenuta tra le rovine del tempio sull’acropoli.

Bibliografia essenziale

Mazzoni (ed.), Tell Afis e l’Età del Ferro, Pisa 1992; S.M. Cecchini, S. Mazzoni (eds), Tell Afis (Siria). Scavi sull’acropoli 1989-1992/The 1989-1992 Excavations on the Acropolis, Pisa 1998; S. Mazzoni (ed.), Tell Afis Siria 2002-2004: “Egitto e Vicino Oriente” 28 (2005), pp. 1-138; S. Mazzoni, The Italian Excavations of Tell Afis (Syria): from Chiefdom to an Aramaean State, Pisa 2008 F. Venturi, The Excavations of Areas E2-E4 – Phase V-I – The End of the Late Bronze / Iron Age I Sequence. Stratigraphy, Pottery and Small Finds, Firenze 2020.

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Tell Afis - scavo

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Tell Afis - tempio

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