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Tradizione e sostenibilità in Indonesia
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Tradizione e sostenibilità in Indonesia

Categorie: Archeologia e Patrimonio

L’uso delle barche di legno indonesiane.

Relitto di Punjulharjo
Relitto di Punjulharjo

In Indonesia opera, con il cofinanziamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la missione dell’Università “L’Orientale” di Napoli diretta dalla professoressa Chiara Zazzaro, studiosa delle antiche tecniche di costruzione navale. Alla missione collabora la prof.ssa Antonia Soriente in qualità di linguista e esperta del contesto linguistico e culturale dell’Indonesia.

Per la rubrica “Parliamo di Archeologia”, la professoressa Zazzaro ci aggiorna sulla ricerca in corso.

Cenni storici e geografici

La costruzione di barche in legno sta rapidamente scomparendo ovunque nell’Oceano Indiano. Per questo motivo, negli ultimi decenni è aumentato l’interesse e l’impegno di studiosi, archeologi ed etnografi, nei confronti di questo importante patrimonio culturale che comprende imbarcazioni antiche e contemporanee in legno, il loro contesto socio-culturale e le conoscenze connesse alla costruzione navale.

L’arcipelago malese-indonesiano comprende una varietà straordinaria di imbarcazioni che per secoli hanno determinato lo spostamento di persone, beni e idee nel sud-est asiatico. Le caratteristiche costruttive possono variare notevolmente a seconda dell’area geografica, dei materiali a disposizione e del contesto socio-culturale. La conoscenza delle imbarcazioni e delle tradizioni costruttive riflette, quindi, importanti aspetti dell’identità marittima in queste regioni.

In Indonesia, le più note e dettagliate rappresentazioni di imbarcazioni risalgono al IX secolo d.C. e sono visibili tra i bassorilievi del tempio buddista di Borobudur. Le grandi navi dotate di vele rettangolari, albero bipede, timoni laterali e bilancieri sono la più antica testimonianza di questa tipologia navale, le cui peculiarità sono rintracciabili ancora oggi in alcune imbarcazioni contemporanee, ma spesso riadattate secondo nuovi materiali e forme.

Procedimento costruttivo

La costruzione cosiddetta “su guscio”, priva di piani scritti prestabiliti e l’uso di cavicchi in legno per unire le tavole del fasciame, si riscontra nei resti archeologici di imbarcazioni che datano almeno dal VII secolo d.C. in poi, così come nei cantieri navali nella regione di Bulukumba (nella Provincia di Sulawesi sud) e a Lamalera (nella Provincia di Nusa Tenggara est). Qui, inoltre, sussiste ancora l’uso di strumenti non elettrici per l’esecuzione di alcune costruzioni particolari.

La trasmissione delle conoscenze dai vecchi ai giovani costruttori è tuttavia oggi sempre più limitata dalla necessità di aumentare la produzione e di rispondere alle esigenze del mercato. Le tradizioni costruttive, infatti, non sono “statiche”, bensì tendono a cambiare costantemente, secondo l’introduzione di nuovi materiali, tecnologie e influenze esterne.

Il progetto

Il progetto mira a produrre una documentazione delle barche e delle caratteristiche costruttive navali contemporanee nel distretto di Bulukumba (nella Provincia di Sulawesi sud) e nel villaggio di Lamalera (a est di Flores e nella Provincia di Nusa Tenggara est) e, per quanto riguarda le evidenze archeologiche, a Punjulharjo (nella Provincia di Java centrale), al fine di comprendere i cambiamenti tecnologici, le transizioni, e le diverse scelte costruttive, in una prospettiva diacronica ma fondamentalmente limitata al periodo contemporaneo e al VII-IX secolo d.C. (periodo a cui risale la documentazione archeologica disponibile).

Per raggiungere questo obiettivo, si stanno documentando e studiando i processi di costruzione di barche antiche e contemporanee, la terminologia, la costruzione e l’uso; si indaga la trasmissione delle conoscenze e le strategie di conservazione di questo patrimonio in collaborazione con i ricercatori e le comunità locali.

Il risultato sarà una dettagliata documentazione tecnica di alcuni casi studio, un dizionario tematico di termini tecnici e culturali relativi alle attività legate alla cantieristica navale e brevi filmati che descrivono la vita e le attività dei cantieri navali e la documentazione archeologica.

Un ulteriore obiettivo del progetto è quindi quello di condividere le conoscenze acquisite al fine di promuovere la consapevolezza del patrimonio marittimo nella regione e di preservare le peculiarità e le conoscenze in via di sparizione e che potrebbero ispirare future strategie di produzione sostenibile.

Metodologia

Per la documentazione delle barche si userà il metodo della fotogrammetria. I modelli 3D ottenuti dalla fotogrammetria, saranno utilizzati per estrapolare linee navali e piani di costruzione. Questo metodo consentirà di ottenere una descrizione grafica dettagliata e completa dell’architettura navale indonesiana e una documentazione permanente dei diversi tipi di barche.

Il progetto prevede la stretta cooperazione tra l’Università “L’Orientale”, Universitas Indonesia e Puslit Arkenas (Centro nazionale per le ricerche archeologiche) e le comunità locali.

Bibliografia

Burningham, N. 1987. ‘Reconstruction of a Nineteenth Century Makassan Perahu’. The Beagle: Records of the Museums and Art Galleries of the Northern Territory 4(1): 103-128.
Horridge, A. 1986. Sailing Craft of Indonesia. Singapore, Oxford University Press.
Liebner, H. H. 2018. ‘Pinisi: The Art of West-Austronesian Shipbuilding’. Ship, Navigation and People: International Symposium on Intangible Heritage along the Maritime Silk Road 3/4 April 2018, Seoul: National Research Institute of Maritime Cultural Heritage & ICHCAP.
Manguin, P.‐Y. 2019. ‘Sewn Boats of Southeast Asia: the stitched‐plank and lashed‐lug tradition’. IJNA 48, 400-415.

 

 

Gallery

Cantiere navale Tana Beru

Cantiere navale Tana Beru

Cantiere navale Tana Beru

Relitto di Punjulharjo

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Cantiere navale Tana Beru

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Video

Fotogrammetria della nave di Punjuhajo

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