Il Covid-19 diventa danza.
Diary of a Move (DOAM)
“Diary of a Move (DOAM)” è un progetto di Masako Matsushita, danzatrice e coreografa italo-giapponese che vive e lavora in Italia, nato grazie alla collaborazione con il Festival OperaEstate di Bassano del Grappa.
In “DOAM”, durante il lockdown della primavera 2020, prendono forma, i diari di oltre sessanta partecipanti, che Masako invita a registrare ogni giorno un movimento, creando così una sorta di archivio di gesti, reale e virtuale. L’archivio verrà poi donato al Museo Civico, diventando patrimonio culturale della città di Bassano del Grappa e materiale coreografico per raccontare un’esperienza collettiva in tempi di distanziamento fisico. Così Il Covid-19 diventa danza, e coinvolge una comunità, di danzatori e di non-danzatori.
Come viene attivata la memoria se il focus è sul movimento? Come si attiva la memoria del corpo? Come si trasmette? È questo il centro del progetto ideato da Masako Matsushita, artista della danza che si occupa di coreografia e analisi del movimento e che, dopo aver condiviso con una sessantina di cittadini un processo creativo digitale e analogico, ha tradotto i diari in una performance al confine tra ricordi, momenti effimeri, tra spazio pubblico e spazio privato.
In un momento storico così straordinario e incerto dobbiamo farci forza e andare avanti pensando a quando tutto sarà finito: a come potremmo raccontare la nostra esperienza, a come ricordare per non dimenticare! – Masako Matsushita
Il documentario “Diary of a Move”, con la regia di Matteo Maffesanti e la sceneggiatura di Beatrice Bresolin, racconta il progetto di Masako Matsushita e l’esperienza degli artisti, dei partecipanti e degli organizzatori di DOAM, ed è stato realizzato appositamente per italiana su impulso della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI. È una produzione di Operaestate Festival Veneto.
Il regista Matteo Maffesanti
Regista, filmmaker e operatore teatrale nel sociale, fonda l’associazione Elevator Bunker, con cui sviluppa progetti di video partecipativo nelle scuole e centri educativi. Nel 2009, in collaborazione con l’Università di Verona realizza “Cinquanta di questi giorni” cortometraggio in materia di sessualità in presenza di disabilità intellettiva. A partire dal 2012, partecipa in veste di documentarista a numerosi progetti internazionali di ricerca coreografica promossi da OperaEstate Festival Veneto. Collabora con coreografi e collettivi artistici tra i quali Alessandro Sciarroni, Leone d’oro alla carriera per la danza contemporanea. Nel 2014 avviene l’importante incontro con la coreografa Silvia Gribaudi con la quale inizia un rapporto artistico continuativo che si sviluppa in produzioni coreografiche e progetti di comunità. Nel 2019 con Silvia Gribaudi è co-autore dello spettacolo “Humana Vergogna”, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e della performance “Graces”, finalista del premio Rete Critica 2019. Il suo documentario “88 Giorni nelle farm Australiane”, una ricerca sulla nuova migrazione giovanile italiana in Australia, viene proiettato presso il Senato della Repubblica Italiana. Attualmente è impegnato alla nuova creazione di Silvia Gribaudi “Les Monjour!”, una produzione Zebra in coproduzione con Torino Danza, Teatro Stabile di Torino, Teatro Nazionale, nell’ambito del progetto Corpo Links Cluster.
La sceneggiatrice Beatrice Bresolin
Danzatrice, coreografa e insegnante. Crea performance per il palcoscenico e per i contesti urbani, naturali e museali, oltre che per il digitale. Tra i suoi lavori: “Sfero” (2020), “Borderline” (2019), e “Io e l(‘)oro” (2018), assolo che diventa progetto di comunità al femminile e nel 2020 vince il bando Città Visibili-Tramandare l’Emancipazione di Scenario Pubblico (CA). In collaborazione con altri danzatori crea lavori site specific per i Musei Civici di Bassano del Grappa, l’Accademia di Brera di Milano e l’Orto Botanico di Padova. Si esibisce, tra gli altri, presso OperaEstate Festival, Pergine Festival, Performa Festival (CH), Fabbrica Europa, con il sostegno del CSC Centro per la Scena Contemporanea e Zebra. Insieme a Matteo Maffesanti conduce il laboratorio Con-tatto, per gli studenti delle scuole superiori, e realizza video di danza e documentari sulla danza. Nel 2011 consegue con lode la laurea magistrale in Lingue e Letterature presso l’Università Ca’ Foscari (VE), con tesi dal titolo “GloBodysation”, in cui affronta tematiche legate al corpo attraverso il testo letterario.
La produzione e il festival
Operaestate Festival Veneto è un festival multidisciplinare di teatro danza musica lirica e cinema, realizzato dal Comune di Bassano del Grappa, in rete con altri 20 Comuni della Pedemontana Veneta.
Nato nel 1981 come festival di produzione lirica, è dal 1991 in capo al Comune di Bassano del Grappa, che lo gestisce direttamente, e porta ogni anno da luglio a settembre il meglio dei linguaggi dello spettacolo dal vivo nel territorio, contribuendo anche allo sviluppo della cultura locale e a fornire un ampio panorama dei linguaggi artistici nazionali e internazionali. La diversità e l’ampiezza della proposta artistica, infatti, costituisce uno dei suoi maggiori punti di forza: obiettivo del Festival è quello di avvicinare il pubblico all’arte performativa e dello spettacolo dal vivo in tutte le sue forme.
Inoltre, il progetto sviluppa un programma di valorizzazione dei luoghi più rilevanti del territorio, attraverso l’ambientazione dei progetti di spettacolo in ville, palazzi, castelli, parchi storici, musei che molto spesso ispirano anche i progetti di spettacolo che accolgono, e che talvolta hanno anche condotto alla riqualificazione di spazi prima abbandonati o non adeguatamente valorizzati.
La progettazione culturale e il sostegno alle arti performative continua tutto l’anno attraverso il CSC Centro per la Scena Contemporanea, impegnato nella promozione e nello sviluppo della cultura della danza, dello spettacolo dal vivo e dei linguaggi internazionali del contemporaneo e nel sostegno agli artisti, alla sperimentazione, innovazione e comunicazione dei linguaggi del contemporaneo.