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Dritto negli Occhi. Intervista ad Alessandra Mauro
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Dritto negli Occhi. Intervista ad Alessandra Mauro

Categorie: Cultura e creatività

Parliamo di libri… e di fotografia con la direttrice editoriale di Contrasto Books.

Alessandra Mauro
Alessandra Mauro

di Laura Pugno

 

Per la Farnesina e per il portale “italiana. lingua cultura creatività nel mondo”  Alessandra Mauro, direttore editoriale di Contrasto Books, ha realizzato la serie video “Dritto negli occhi. Conversazioni fotografiche” . Un progetto di promozione della fotografia italiana nel mondo, per la Giornata del Contemporaneo 2021, che ci racconta, con la voce, i volti e i corpi dei protagonisti, il senso dell’esperienza artistica dei maestri e delle maestre della fotografia del nostro Paese.

In quest’intervista, Alessandra Mauro ripercorre la genesi del progetto e le sue implicazioni e racconta i molti fermenti della realtà editoriale di Contrasto Books e dell’agenzia Contrasto.

 

Come racconta un progetto come “Dritto negli occhi. Conversazioni fotografiche” il quadro, articolato e complesso, della fotografia italiana oggi? Quali tendenze forti emergono?

Il quadro della fotografia contemporanea è, come dicevi, complesso e variegato e non potrebbe essere del resto diversamente. La fotografia è per eccellenza il linguaggio della contemporaneità, quello che tutti usiamo, con maggiore o minore consapevolezza. Era giusto dunque dare voce e volto ad alcuni autori che si muovono proprio nel campo dell’esperienza fotografica come ricerca di sé, di uno stile e di modo per interpretare, con questo linguaggio visivo, la realtà.
Dalla fotografia “storica” di Piergiorgio Branzi, nata dall’esperienza del dopoguerra e degli anni Cinquanta, a quella della scoperta dell’Italia in bianco e nero, al fotogiornalismo rinnovato dalla ricerca personale di Massimo Siragusa, fino all’esplorazione di sé e di un nuovo modo di essere nel mondo di autori come Gea Casolaro, Simona Ghizzoni, Michele Palazzi e Anna Di Prospero, abbiamo documentato come la fotografia può dimostrare una vitalità incredibile di stili, di immagini e di interpretazioni.

 

Contrasto è una realtà molto sfaccettata: accanto e oltre la casa editrice Contrasto Books che ultimamente sta lanciando nuovi progetti e nuove collane, abbiamo la storica agenzia fotografica fondata da Roberto Koch nel 1986, le attività della Fondazione Forma per la Fotografia… Come funziona questo microcosmo tra parola e immagine?

Penso che la caratteristica che più di tutte identifichi il “ microcosmo Contrasto” sia la duttilità e l’apertura a possibili esperienze, collaborazioni e contaminazioni nel nome della fotografia, dell’osservazione, della testimonianza diretta.
Se Contrasto nasce come agenzia fotografica negli anni Ottanta, col tempo si trasforma e si ingrandisce: comincia a proporre mostre fotografiche laddove ancora, in Italia, non era una pratica troppo diffusa; aggiunge alle mostre la pubblicazione di libri e cataloghi per lasciare memoria della storia della fotografia, del dibattito che la sorregge da sempre così come delle sue ibridazioni con altri linguaggi. Con la Fondazione Forma, poi, questo volano di attività si ingrandisce e si precisa ancora di più. Le novità editoriali cui accennavi (la collana Tracce dedicata a volumi intorno alla natura e all’emergenza ambientale) sono come nuove strade da percorrere, nel segno sempre della testimonianza diretta e dell’osservazione partecipe.

 

Il rapporto con l’immagine sta modificando in profondità, mai come oggi, il ruolo della letteratura e dell’editoria nel nostro tempo. Sempre più scrittori e scrittrici si sentono chiamati in causa e interrogati dal mondo dell’immagine, e della fotografia in particolare. Possiamo dire di essere di fronte anche al fenomeno inverso? Come appaiono questi cambiamenti epocali dal vostro particolare osservatorio?

Viviamo una fase di grandi cambiamenti e se sempre più la fotografia viene considerata per il suo indubbio valore narrativo, anche da parte di fotografi c’è la voglia di realizzare progetti che non siano limitati al solo linguaggio visivo ma si intreccino a vari livelli con altre modalità di rappresentazione. In fondo, i confini troppo rigidi non hanno mai fatto bene alla creatività che vive appunto di un’esplorazione continua di forme ed esperienze. E la fotografia, con la sua immediatezza, è pronta a registrare in modo formidabile e sintetico i cambiamenti che stiamo vivendo – quasi fosse un sismografo della realtà.

 

Nata a Roma, Alessandra Mauro è laureata in Lettere e si occupa di fotografia da molti anni. È direttore artistico della Fondazione Forma per la Fotografia di Milano dalla sua creazione (2005) e direttore editoriale della Casa editrice Contrasto di Roma. Come curatore, ha concepito e organizzato diverse mostre fotografiche; come direttore editoriale di Contrasto, ha curato e realizzato svariati libri e cataloghi. Ha insegnato Fotografia presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e il DAMS dell’Università Roma 3. Ha diretto il Master di Fotografia della Raffles School di Milano ed è docente di Fotografia e fotogiornalismo presso la scuola di giornalismo della LUISS. Collabora inoltre con i Musei Vaticani, Collezione Arte Contemporanea, per un progetto sulla fotografia. È autore del volume Photoshow. Le principali mostre della storia della fotografia, 2014 (ed. italiana: Contrasto; ed. inglese: Thames&Hudson).

 

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