Considerato il Ministro più importante dell’epoca liberale, questa parte del carteggio privato di Visconti Venosta ci apre le porte ad una visione più intima e meno istituzionale dell’opera che svolse al di fuori delle mura della Consulta.
Le carte conservate presso l’Archivio Storico Diplomatico della Farnesina offrono una prospettiva inedita sul Ministro degli Affari Esteri Emilio Visconti Venosta
Per la rubrica “Le carte e la memoria”, siamo lieti di annunciare che è disponibile sul portale dell’Archivio Storico Diplomatico l’inventario delle carte di Emilio Visconti Venosta a cura della dott.ssa Sonia Zini.
In carica agli Esteri per ben 8 volte tra il 1863 e il 1901, Visconti Venosta è forse colui che, più di tutti, ha espresso il meglio della politica estera del nostro Paese. La sua longevità politica, ineguagliata nella storia d’Italia, le sue abilità diplomatiche e il suo animo conciliatore ed equilibrato gli permisero di mantenere l’Italia in una posizione di stabilità all’interno del complesso scacchiere europeo. La sua personalità di alto livello lo contraddistinse anche al di fuori dalle mura della Consulta: il Venosta fu infatti anche un amante e collezionista d’arte, Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera dal 1886 al 1897, amante della letteratura, della caccia, sostenitore di innumerevoli realtà culturali, agrarie e locali soprattutto del territorio valtellinese, suo luogo d’origine.
Il fondo è pervenuto all’Archivio Storico Diplomatico nel 1941, a seguito di una donazione effettuata dagli eredi Visconti Venosta, e rappresenta una piccola parte dell’intero archivio familiare, di origini antichissime (si pensi che il nucleo più antico è costituito da un fondo pergamenaceo che parte dal XII secolo) e negli anni oggetto di un fenomeno di dispersione. Si tratta di 20 buste riferite a documentazione di natura privata (corrispondenza familiare e, per la maggior parte, carteggi con personalità e realtà locali dell’epoca) anche se non mancano alcuni riferimenti politici, come una parte di documentazione riferita esclusivamente alla Conferenza di Algeciras del 1906, ultima impresa diplomatica del Venosta che presenziò come giudice neutrale. Il carteggio è ricco di nomi noti alla storia e alla politica del nostro paese (Marco Minghetti, Bettino Ricasoli, Benedetto Cairoli, Quintino Sella sono solo alcune delle personalità che possiamo incontrare nelle carte) ma in misura ancora maggiore compaiono nomi di antiquari, critici, patrioti, consorzi, associazioni o semplicemente gente comune che discorre col Ministro sulle questioni più varie: dall’acquisto di quadri, alla nomina a socio o Presidente onorario, alla richiesta di commendatizie, all’invito ad un evento.
Preziosi documenti che offrono uno sguardo su uno scorcio di vita privata di questo eminente personaggio, protagonista indiscusso della storia della diplomazia italiana.