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M’ILLUMINO / D’IMMENSO Premio Internacional de Traducción de Poesía del italiano al español
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M’ILLUMINO / D’IMMENSO Premio Internacional de Traducción de Poesía del italiano al español

Categorie: Cultura e creatività -Opportunità -Editoria e Letteratura
M'illumino d'immenso
M’illumino d’immenso

Scade il 20 agosto il bando “M’illumino d’immenso” per la traduzione di poesia dall’italiano in spagnolo, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico, l’Ambasciata svizzera in Messico e il Laboratorio Trādūxit, col patrocinio delle Biblioteche di Roma e dell’Istituto di Italianistica dell’Università di Basilea. In palio, 1000 euro e una settimana di alloggio presso la Casa delle Traduzioni a Roma. Vedi bando e dettagli in calce e al link:

M’ILLUMINO / D’IMMENSO Premio Internacional de Traducción de Poesía del italiano al español (esteri.it)

 

****

El Instituto Italiano de Cultura de la Ciudad de México, la Embajada de Suiza en México y el Laboratorio Trādūxit, bajo el patrocinio de Biblioteche di Roma y del Instituto de Italianística de la Universidad de Basilea, con el fin de fomentar la traducción y difusión de la poesía italiana y suizo-italiana en los países de habla hispana,

convocan a la sexta edición de

M’ILLUMINO / D’IMMENSO

Premio Internacional de Traducción de Poesía del italiano al español

BASES

1. Se premiará la mejor traducción al español de dos poemas en lengua italiana, uno de un poeta italiano y otro de un poeta suizo de lengua italiana.

2. La selección de ambos poemas estuvo a cargo de los poetas Fabio Morábito y Vanni Bianconi.

3. Los participantes tienen que traducir al español los dos poemas que se encuentran al final de la presente convocatoria.

4. Podrán participar concursantes de cualquier parte del mundo.

5. Los concursantes deberán enviar sus propuestas de traducción en un archivo Word (Times New Roman, 12 puntos, interlineado doble) a milluminodimmenso.spagnolo@gmail.com con el asunto “M’illumino d’immenso 2023”. El archivo que contiene la traducción debe llamarse “Traducción” y no debe incluir ningún dato del participante ni notas al pie de las traducciones. En un archivo aparte del mismo correo, que se llamará “Datos personales”, se deberán incluir los siguientes datos:

APELLIDO PATERNO:

APELLIDO MATERNO:

NOMBRE:

FECHA DE NACIMIENTO:

LENGUA MATERNA:

NACIONALIDAD:

PAÍS DE RESIDENCIA:

TELÉFONO:

EMAIL:

MEDIO DONDE SE ENTERÓ DE LA CONVOCATORIA (página web, red social o correo electrónico, etc. Especificar de qué institución):

6. La convocatoria se cierra el 20 de agosto de 2023 a las 23:59 (GMT). No se recibirán propuestas después de esta fecha y hora.

7. El jurado es internacional y está conformado por poetas y traductores: Jorge Aulicino (Argentina), Barbara Bertoni (Italia) y Fabio Morábito (México).

8. El fallo se dará a conocer a más tardar el día 6 de octubre de 2023 a través de la página web del Instituto Italiano de Cultura de la Ciudad de México (https://iicmessico.esteri.it/iic_messico/it/).

9. La ceremonia de entrega del premio será el viernes 20 de octubre de 2023 a las 19:00 en el Instituto Italiano de Cultura de la Ciudad de México, ubicado en Francisco Sosa #77, Col. Villa Coyoacán, Alcaldía Coyoacán, Ciudad de México, en el marco de la XXIII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo.

10. El premio consiste en:

a) 1000 euros[1];

b) constancia de reconocimiento;

c) una semana de alojamiento en La Casa delle Traduzioni ofrecida por Biblioteche di Roma (no incluye boletos de avión, ni gastos de viaje);

d) publicación de las traducciones en los siguientes medios: Biblit. Idee e Risorse per Traduttori (Italia), La otra (México), Luvina (Universidad de Guadalajara, México), Periódico de Poesía (UNAM, México), Specimen. The Babel Review of Translations (Suiza) y Vasos Comunicantes (España);

e) una membresía anual a la Asociación Mexicana de Traductores Literarios A.C. (Ametli).

11. Se aceptará solamente una propuesta de traducción de los dos poemas por concursante.

12. No pueden participar los ganadores de ediciones anteriores.

13. El premio puede declararse desierto.

 

’82. Scirea

Li ricordo avanzare inesorabili,

distendersi con forza alla vittoria finale:

prima, dal buio degli spogliatoi uscivano

incerti, poi iniziarono a vincere,

sempre di più, sempre.

Ricordo Gentile, dominò sempre l’avversario,

vincendo ogni torneo, respirandogli sul collo,

ognuno cedette spossato,

annichilito dalla sua potenza.

Ricordo Tardelli, il proiettile e il grido,

e l’alto pianto al cielo teso e lucente,

Zoff che copriva le spalle con gli occhi ferrigni,

ricordo tutti, chi per la corsa a testa alta,

guardando i nemici lontani, oltre il cavallo,

chi per la rapidità d’esecuzione,

la mira fulminea con cui finì il portiere,

chi per le folate furibonde sulla fascia,

i lanci di Cabrini come bombe sul centro.

Ma lui, che anticipava come non avendo avversario,

che combatteva col tempo e non coll’uomo,

che prima di ogni altro fulminò il secondo,

rendendo fuori tempo la partita avversaria,

lui animato dal suo metronomo interno,

col battito del cuore sostituì l’orologio,

lui cancellò e rigenerò il tempo.

E non fu necessario alcuno scontro,

sempre agì di previsione anticipando,

sempre determinò il lancio in solitudine,

nel cuore della partita ed estraneo al suo strepito,

al tumulto di Gentile e Tardelli, alla rapida

corsa di Bruno Conti, alle frecce di Rossi.

Giocò la partita d’anticipo, contro un avversario

invisibile: lineare, apollineo nel correre,

silenzioso. Lui più di tutti ricordo,

che diresse in silenzio l’esercito e antevide

ogni mossa dell’avversario e disegnò la vittoria,

tracciò la scia nell’alta marea.

 

Roberto Mussapi, La polvere e il fuoco, Mondadori, Milano, 1998.

 

È un turbine che stritola (frammento)

§    è una ventosa

che s’appiccica s’incolla ovunque

avvicina mondi mai pensati prima

e nuove e strane cose s’amiciziano

è un turbine che stritola

avanza e inghiotte nella morsa

pesci, rane, girini e libellule

un dolce frastuono in sottofondo

come di un’elica che gira

o il tonfo di una montagna quando frana

 

§    s’alza il paese.

Vengono giù

caldi

uno dopo l’altro

come raccolti attorno al fuoco

colli e case e tronchi.

Resta un villaggio

disseccato,

scopati via

tutti i suoi insetti

estinto il reame dei sogni

ogni ipotetico alveare

e il sole che taglia

è una lama

radente la pelle

 

§    la bambola di Jessica giace

distesa sul corpo del pesce morto

il suo letto di scaglie e smalto

è luccichio che si staglia sul pantano

e coglie il sole

crudele che ancora nasce

il viso rivolto verso il tanfo

di pesce e di morte, lo sguardo

di chi sa l’orrore

senza voce o senza cuore forse

aspetta

che le piccole mani di Jessica

ridiventino un giorno calore

e infanzia

 

Prisca Agustoni, Verso la ruggine, Interlinea, Novara, 2022.

 

[1] Menos gastos de transferencia bancaria.

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