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Modena e Como candidate come Città Creative UNESCO
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Modena e Como candidate come Città Creative UNESCO

Categorie: Cultura e creatività -Arti Visive -Archeologia e Patrimonio

Inviati a Parigi i dossier delle due candidate italiane, la designazione avverrà entro il 29 ottobre 2021.

È il 30 giugno il termine ultimo previsto per l’invio a Parigi delle candidature per le Città Creative dell’UNESCO. Per l’Italia la scelta è caduta su Modena e Como, candidate italiane 2021 per la Rete delle Città Creative, rispettivamente nel settore Media Arts e Artigianato.

Il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, riunito in modalità telematica lo scorso 24 giugno, ha approvato le due candidature i cui dossier, corredati delle lettere di supporto della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, sono in viaggio per Parigi.

La Rete Città Creative dell’UNESCO è stata creata nel 2004 per promuovere la cooperazione internazionale tra le città che hanno identificato la creatività e l’industria culturale come elemento strategico per lo sviluppo sostenibile. Annovera attualmente 246 città in paesi di tutto il mondo ed è divisa in sette settori creativi: Musica, Letteratura, Artigianato e Arte Popolare, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema.

Ad oggi, 11 città italiane sono membri della Rete: Bologna e Pesaro per la Musica, Fabriano, Carrara e Biella per l’Artigianato, Roma per il Cinema, Parma, Alba e Bergamo per la Gastronomia, Torino per il Design e Milano per la Letteratura.

Il bando 2021 prevede che gli Stati Membri dell’UNESCO possano sostenere solamente due candidature in due diversi settori creativi. Il Consiglio Direttivo ha scelto di sostenere la candidatura di Modena nel settore Media Arts per il solido piano d’azione proposto e per il valore delle iniziative già promosse dalla città in questo ambito. Inoltre, la designazione di Modena consentirebbe all’Italia di essere rappresentata in tutti e sette i settori creativi della Rete.

Como è invece candidata nel settore Artigianato, per la produzione e lavorazione della seta, fortemente radicata nel contesto storico, economico e culturale della città. Il Consiglio Direttivo ha apprezzato la grande attenzione che nel dossier di candidatura è riservata ai temi dell’Agenda ONU 2030, in particolare per quanto riguarda la sostenibilità ambientale del settore tessile e l’uguaglianza di genere, considerato l’elevato numero di donne impiegate nel settore.

Entro il 29 ottobre 2021 il Direttore Generale dell’UNESCO designerà le nuove Città creative, a seguito di un processo di valutazione condotto con la partecipazione di esperti indipendenti e delle città membri della Rete.

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