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Nuovi siti italiani nella Lista del Patrimonio Mondiale
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Nuovi siti italiani nella Lista del Patrimonio Mondiale

Categorie: Cultura e creatività -Archeologia e Patrimonio

“Padova Urbs Picta”, Montecatini Terme e i Portici di Bologna: le nuove iscrizioni approvate dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Portici di Bologna - Piazza Cavour - ©Bologna Welcome
Portici di Bologna – Piazza Cavour – ©Bologna Welcome

Il Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito dal 16 al 31 luglio nella sua 44a sessione, condotta da remoto da Fuzhou (Cina), ha deciso di iscrivere nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità tre nuovi siti italiani: “Padova Urbs Picta. Giotto, la Cappella degli Scrovegni e i cicli pittorici del Trecento”, Montecatini Terme e i Portici di Bologna.

 “Padova Urbs Picta” è un sito seriale, che comprende i preziosi e vasti cicli pittorici affrescati in otto edifici o complessi monumentali della città: la Cappella degli Scrovegni, la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, il Palazzo della Ragione, la Cappella della Reggia Carrarese, il Battistero della Cattedrale, la Basilica e il Convento di Sant’Antonio, l’Oratorio di San Giorgio e l’Oratorio di San Michele.

Il monumento capofila è la Cappella degli Scrovegni, dove Giotto realizza nei primi anni del Trecento il suo capolavoro assoluto. Le pitture della Cappella recuperano pienamente l’antica tecnica dell’affresco e mostrano un linguaggio artistico profondamente nuovo, capace di rendere con straordinario realismo i sentimenti e le emozioni dei personaggi e la tridimensionalità dello spazio, rappresentata attraverso un uso empirico della prospettiva, intuita da Giotto prima delle teorizzazioni di età rinascimentale.

La stagione pittorica inaugurata da Giotto a Padova continua per tutto il XIV secolo: altri notevolissimi cicli sono dipinti da alcuni dei più importanti artisti dell’epoca, come Guariento di Arpo, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona.

Come sottolinea la decisione ufficiale dell’UNESCO, questi cicli illustrano il vivace scambio di idee che ebbe luogo tra artisti, letterati e scienziati nella Padova del XIV secolo e costituiscono un importante modello per la pittura ad affresco del Rinascimento e dei secoli successivi.

Montecatini Terme, storica città termale in provincia di Pistoia, è entrata nella Lista come componente del sito transnazionale “Le Grandi Città Termali d’Europa”. Il sito comprende undici località termali situate in sette paesi: Baden bei Wien (Austria); Spa (Belgio); Karlovy Vary, Františkovy Lázne e Mariánské Lázne (Rep. Ceca); Vichy (Francia); Male Ems, Baden-Baden e Bad Kissingen (Germania); Montecatini Terme (Italia); Bath (Regno Unito).

La decisione del Comitato sottolinea come le Grandi Terme d’Europa siano un’eccezionale testimonianza della cultura termale, un fenomeno specificamente europeo, che ha trovato la sua massima espressione nel diciottesimo e nel diciannovesimo secolo.  Attraverso la valorizzazione delle sorgenti naturali e lo sviluppo di città, quartieri, parchi, architetture e infrastrutture dedicati alla salute e al tempo libero, le “Grandi Città Termali d’Europa” hanno consentito importanti progressi e interscambi di idee innovative nei settori della medicina, della balneologia e delle attività ricreative, influenzando la popolarità delle città termali anche in altre parti del mondo.

I Portici di Bologna sono stati iscritti nella Lista in quanto testimonianza straordinaria di una tipologia architettonica che illustra fasi rilevanti della storia dell’umanità.

Si tratta di un sito seriale, che comprende dodici componenti, portici e aree edificate circostanti, costruiti tra il XII secolo e i giorni nostri, scelti come i più rappresentativi tra i portici della città, che in totale coprono una estensione di 62 km. Costruiti in legno, laterizi o pietra, attraverso i secoli hanno offerto riparo e spazio per attività mercantili e artigiane. Definiti “proprietà privata per uso pubblico”, i portici sono divenuti un’espressione dell’identità urbana di Bologna.

Con queste tre nuove iscrizioni, sale a 58 il numero di siti italiani iscritti nella World Heritage List e l’Italia conquista il primato assoluto per numero di siti iscritti. Il Comitato ha inoltre approvato l’estensione di altri due siti già iscritti nella Lista: il Parco Nazionale dell’Aspromonte e quello del Pollino sono stati inclusi nel sito transnazionale “Antiche Faggete Primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa, mentre sono stati aggiunti al Centro storico di Firenze l’Abbazia di San Miniato al Monte, la Chiesa di San Salvatore al Monte, le Rampe, Piazzale Michelangelo e i Giardini dell’Iris e delle Rose.

Grande è la soddisfazione anche per “Venezia e la sua Laguna“: la proposta di iscrivere il sito nella Lista del Patrimonio Mondiale in pericolo, avanzata dall’organo tecnico di valutazione International Council on Monuments and Sites (ICOMOS), non è stata approvata. Il Comitato ha apprezzato gli sforzi compiuti dal governo italiano per proteggere il “valore universale eccezionale” della laguna, e in particolare il provvedimento che vieta alle grandi navi l’accesso al bacino di San Marco e al Canale della Giudecca.

Questi risultati confermano e premiano l’impegno costante del nostro paese nel tutelare e valorizzare il nostro straordinario patrimonio culturale e naturalistico, anche attraverso l’adesione ai programmi UNESCO.

 

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