Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l’utilizzo dei cookie.

Preferenzecookies

Intestazione navigazione sito

Progetto di digitalizzazione di testimonianze epigrafiche da Creta
Portale Della Lingua Italiana

Progetto di digitalizzazione di testimonianze epigrafiche da Creta

Categorie: Cultura e creatività -Archeologia e Patrimonio

Un innovativo progetto archeologico per studiare i testi micenei su argilla.

Un progetto italiano, collegato con una delle missioni archeologiche italiane a Festòs (Creta, Grecia), finanziate dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, si occupa della conservazione e della digitalizzazione delle testimonianze epigrafiche legate alla scrittura in Lineare B, con la quale è espressa la lingua greca micenea.

Il “Linear B pa-i-to Epigraphic Project” (PEP) è un progetto nato nel 2015 con il proposito di digitalizzare, indagare e pubblicare un gruppo selezionato di documenti provenienti da Cnosso e accomunati dalla menzione di Festòs (pa-i-to, in greco miceneo). I documenti sono redatti in Lineare B, l’antica forma di scrittura logo-sillabica impiegata per notare il greco miceneo a Creta e in Grecia continentale nella Tarda Età del Bronzo (tra gli inizi del XIV e la fine del XIII secolo a.C.).

I testi oggetto del lavoro sono tutti redatti su argilla e rappresentano la sola fonte scritta in nostro possesso per l’epoca micenea che menzioni questa importantissima località di Creta, oggetto degli scavi archeologici operati dagli italiani fin dal 1900.

Dal 2015 ad oggi, il progetto ha poi ha ampliato il suo ambito di interesse anche ad altri documenti su argilla, guardando anche alla Lineare A (una forma di scrittura minoica ancora non decifrata) e alla scrittura cuneiforme. Così, negli ultimi due anni, si è dato avvio alla digitalizzazione, allo studio e alla pubblicazione dei documenti in Lineare A conservati presso il Museo delle Civiltà di Roma, e dei testi in cuneiforme presenti al Museo Barracco di Roma.

Tecniche di digitalizzazione impiegate: acquisizione 3D e RTI

Una menzione particolare meritano le tecniche di acquisizione digitale impiegate:

  • La scansione 3D si serve di un laser scanner 3D, che agisce proiettando una luce laser sull’oggetto e rilevando migliaia di punti assieme alle loro coordinate spaziali, utili alla creazione del modello virtuale. Sarà così possibile eseguire una serie di analisi sul modello 3D generato, con il notevole vantaggio di avere una visione, per così dire, “matematica” della superficie della tavoletta e della forma del segno.
  • La Reflectance Transformation Imaging (RTI), invece, è una tecnica fotografica computazionale che permette di produrre un modello virtuale 2D ½ della superficie di un oggetto. Il Software RTI Builder consente infatti di operare sintetizzando in un’unica immagine interattiva una sequenza di circa 50 fotografie, scattate con una fotocamera fissa, variando ad ogni scatto la posizione della fonte di luce proiettata su di esso, secondo un range di posizioni. L’immagine risultante da questo processo potrà essere visualizzata grazie ad un altro programma, l’RTI Viewer, che permette di riprodurre e spostare in modo virtuale la luce sull’oggetto. Questa tecnica si sta dimostrando particolarmente utile allo studio di documenti epigrafici, perché mette in notevole risalto il solco dei tracciati sull’argilla.

Ora, studiare i testi micenei su argilla attraverso il prodotto di queste tecnologie vuol dire: disporre di modelli 3D/2D ½ dell’oggetto direttamente sul proprio computer; poter riprodurre fisicamente un manufatto grazie ad una stampante 3D; poter visualizzare (e studiare) un testo inscritto ad altissima risoluzione, con la possibilità di analizzare i tracciati di ogni singolo segno, con una precisione all’ordine del decimo di millimetro.

L’acquisizione digitale, infine, rappresenta una forma di tutela dell’oggetto, poiché permette di averne visione costante da remoto, evitando qualsiasi forma di manipolazione non necessaria; al contempo, attraverso la pubblicazione online dei modelli, rende fruibile al pubblico una documentazione che spesso non viene esposta nei musei.

Obiettivi

Oltre allo studio e alla pubblicazione in contributi scientifici degli importanti risultati ottenuti, uno degli obiettivi primari è quello di pubblicare sul nuovo sito web del progetto www.paitoproject.it la totalità dei documenti in forma digitale, corredati da schede esplicative fornite di riferimenti bibliografici, in modo da rendere (finalmente) fruibili per chiunque dei testi che costituiscono la sola fonte scritta decodificata di cui si disponga per la grecità del II millennio a.C.

Al progetto collabora la Missione Italiana Campagna archeologica nel sito di Festòs (Creta), condotta dal Prof. Fausto Longo dell’Università di Salerno e cofinanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Per saperne di più...

Ti potrebbe interessare anche...

Naviga tra gli articoli