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Riflettori su: Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia
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Riflettori su: Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia

Categorie: Cultura e creatività -Cinema e Audiovisivo

Intervista con la Direttrice Paola Ciccolella.

Paola Ciccolella
Paola Ciccolella

Paola Ciccolella è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne all’Istituto Universitario Orientale di Napoli, la sua città, e ha una specializzazione in Studi Teatrali conseguita presso l’Université de la Sorbonne Nouvelle Paris III e un dottorato di ricerca in francesistica. Da più di vent’anni lavora per la promozione italiana all’estero, prima come lettrice di lingua italiana inviata dal Ministero degli Affari Esteri presso l’Università Lomonosov di Mosca, poi come Addetto culturale. Ha diretto gli Istituti Italiani di Cultura di Zagabria,  Varsavia e Seoul e dal settembre 2020 è alla testa dell’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni a tema teatrale ed è traduttrice di testi teatrali dal francese all’italiano.

Può tracciare, per le lettrici e i lettori di italiana, un ritratto dell’Istituto Italiano di Cultura da lei diretto e della sua storia?

L’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia è situato in un complesso architettonico molto ampio che risale al 1935. La costruzione risente dell’influenza dell’architettura monumentale-razionalista dell’epoca. Da anni è oggetto di studio da parte di storici e di storici dell’arte dell’Università di Aix-Marsiglia e Parigi. Recentemente si è svolta una mostra nell’ambito di Manifesta 13 ed è stato realizzato il documentario “La casa d’Italia – Finestre su una terza Roma”. All’inizio il complesso era la Casa d’Italia, un punto di riferimento per i numerosi immigrati italiani di Marsiglia, attualmente è sede del Consolato Generale d’Italia, dell’Istituto Italiano di Cultura, del Comites e di alcuni patronati. L’Istituto Italiano di Cultura ha una lunga storia; è stato istituito nel 1951.

Come racconterebbe la città e la sua scena culturale? Quali sono i più importanti rapporti di collaborazione che l’Istituto intrattiene con istituzioni ed operatori culturali?

Marsiglia è una grande città molto vivace culturalmente. Da alcuni anni la realtà più interessante è il Mucem – Museo delle civiltà dell’Europa e del Mediterraneo situato sulla riva del mare al limite del suggestivo Vecchio Porto. Il progetto, davvero originale, del Museo, è dell’architetto marsigliese di origine italiana Rudy Ricciotti. In questo periodo l’Istituto sta collaborando attivamente con il Mucem per una serie di progetti di mostre ed eventi collaterali. Limitandomi agli anni più recenti, le collaborazioni sono moltissime e spaziano anche verso zone più lontane come le città di Avignone, Tolosa, Montpellier e Nizza.

In un contesto caratterizzato dalla promozione integrata dove tutte le componenti del “Sistema Italia” – cultura, economia, scienza e innovazione – contribuiscono e mirano al successo complessivo e specifico di una proposta ambiziosa nelle sue diverse sfaccettature, quali sono le migliori esperienze di questa Sede?

Citerei soprattutto la Settimana Italiana ad Avignone con eventi di tipo diverso dal commerciale al culturale; un appuntamento che si rinnova ogni anno da 5 anni in collaborazione con la Camera di Commercio Franco-Italiana di Marsiglia, il Consolato Generale d’Italia a Marsiglia e il Comune di Avignone.

Che ruolo gioca la comunicazione nel rapporto con il pubblico dell’Istituto? Quali strategie innovative approcci e modi di lavorare sono stati adottati negli ultimi tempi per mantenere e facilitare questa relazione?

Oltre ai soliti canali di comunicazione come comunicati stampa, newsletter, annunci sul sito Internet e sulle varie reti sociali, documentiamo gruppi di eventi affini con brevi filmati che carichiamo poi sul nostro canale Youtube: un modo per pubblicizzare e documentare le nostre attività in modo sintetico ed efficace.

Sia pure gradualmente e in maniera non omogenea in tutte le aree e Paesi stiamo uscendo dalla fase emergenziale. È giunto il momento di disegnare la nuova normalità. Quali approcci sarà opportuno adottare alla luce dell’esperienza di questa Sede, come si immagina i prossimi anni di attività?

Purtroppo non ci possiamo ritenere completamente fuori dalla pandemia, sono ammessi all’Istituto solo i possessori di certificato verde. Nonostante queste limitazioni da settembre possiamo registrare un notevole interesse sia per i nostri corsi di lingua, sia per le manifestazioni culturali che si svolgono all’interno della nostra sede. L’Istituto organizza comunque alcuni corsi online e presto potremo rilanciare gli eventi via streaming: le nuove tecnologie ci permetteranno in maniera sempre meno complessa di riprendere i nostri eventi e condividerli sulle diverse reti sociali.

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