La webserie realizzata da Artibune su dieci artisti della Collezione Farnesina che si raccontano dai loro studi
Spazi d’artista: la nuova web serie dedicata alla Collezione Farnesina
In occasione della Giornata del Contemporaneo, il 5 dicembre 2020 è stata inaugurata la web serie “Spazi d’artista“, realizzata in collaborazione con la rivista Artribune. Si tratta di dieci brevi film dedicati ad altrettanti artisti della Collezione Farnesina che raccontano il loro percorso e il rapporto con gli studi nei quali operano, secondo una prospettiva di particolare interesse in questo periodo di chiusure forzate. Il programma prevede l’uscita di un film al mese, fino a settembre 2021, sul sito e sui canali social di Artribune e del Ministero degli Affari Esteri.
Il primo film è dedicato a Luca Pozzi, artista che opera nel campo delle nuove tecnologie e si interroga sul rapporto tra arte e ricerca scientifica. In Collezione Farnesina, è presente l’opera “Detector n. 1” (2015).
Protagonista del secondo film è Bruno Ceccobelli che, nel corso della sua carriera, si è interessato di teosofia, alchimia e filosofie orientali, alla ricerca di un’arte dal forte valore simbolico. In Collezione Farnesina sono presenti “In sogno veritas“(1991) e “A spasso con la Natura” (1999).
Il terzo è dedicato a Giuseppe Pietroniro, artista che lavora sulla manipolazione sistematica della materia, della prospettiva e delle immagini. In Collezione Farnesina è presente la sua opera “Interno Zacheta, National Gallery of Art Varsavia” (2007), parte di una serie dedicata alla rappresentazione fotografica dei musei senza visitatori.
Il quarto è dedicato a Alice Pasquini, celebre street artist romana attiva in tutto il mondo. Pasquini è anche illustratrice e scenografa: le sue opere nascono dal contrasto tra immagini intime e i contesti urbani più diversi. In Collezione Farnesina è presente “How far, how near”, opera realizzata nel 2019 appositamente per il MAECI.
Il quinto è dedicato a Pietro Ruffo, artista che riflette sulle complesse stratificazioni della società contemporanea servendosi di materiali umili, come carta e legno, che pongono in risalto il carattere manuale e “umile” dell’arte. In Collezione Farnesina sono presenti “Atlas Riot’s II” (2013) e “Migration Globe V” (2017).
Il sesto episodio è dedicato a Davide Monaldi, che recupera la tradizione italiana della ceramica e se ne serve per raccontare in modo giocoso il suo universo privato. Con grande perizia tecnica, Monaldi realizza opere intime che rappresentano oggetti del quotidiano, come chiavi o elastici, oppure figure umane dall’aria malinconica e trasognata. In Collezione Farnesina è presente “Staring girl“ (2012).
Il settimo episodio vede, invece, protagonista Emanuela Fiorelli. A partire dall’uso di fili, sia in cotone che in materiali elastici, Fiorelli ha elaborato uno stile personalissimo: l’artista costruisce strutture dinamiche e labirintiche che entrano in dialogo con lo spettatore e si trasformano al variare del punto di vista. In questo modo, Fiorelli crea oggetti che sono al contempo espressione della sua intimità e strumento di relazione con il mondo circostante. In Collezione Farnesina è presente “Sguardo spostato” (2008).
Al centro dell’ottavo episodio c’è il duo Vedovamazzei, costituito da Stella Scala e Simeone Crispino e attivo dal 1990. Il lavoro dei due artisti si caratterizza per un’estrema varietà di mezzi espressivi. Le opere vanno da piccoli schizzi su carta a lavori ambientali molto grandi. La loro produzione ruota attorno alla reinterpretazione del quotidiano. Attraverso il dialogo talvolta difficile tra i loro punti di vista, Scala e Crispino propongono esperienze stranianti, ironiche, inquiete, che fanno emergere significati nascosti dagli oggetti ritratti.
In Collezione Farnesina è presente “Wood and Wood” (2007).
L’artista Loredana Di Lillo è protagonista del penultimo video della web serie. Nelle sue opere, Di Lillo si serve di linguaggi diversi: fotografia, installazioni, collage, creando contaminazioni che prendono ispirazione dal surrealismo e dall’arte concettuale. Alcuni lavori hanno carattere intimista e si interrogano sulla memoria e il passato, ruotando attorno al tema della perdita dell’innocenza. In altri, animati da forte tensione morale e politica, Di Lillo riflette invece sulla società contemporanea e sui suoi valori. In Collezione Farnesina è presente “Lettera ‘T’ (Tyrant)” (2013).
Il racconto di “Spazi d’artista” si conclude con Licia Galizia, protagonista del video “Configurazioni di un mutamento”. Allieva di Fabio Mauri e Piero Pizzi Cannella, Galizia coniuga pittura e scultura, alla ricerca di un segno lineare e dinamico. In particolare, crea strutture tridimensionali che dialogano con il pubblico e richiedono una partecipazione attiva. In Collezione Farnesina sono presenti “Rotoli” (2004) e “Asole” (2007).
Maggiori informazioni su collezionefarnesina.esteri.it e su www.artribune.com