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Summer School per gli studenti di archeologia in Tunisia
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Summer School per gli studenti di archeologia in Tunisia

Categorie: Cultura e creatività -Archeologia e Patrimonio

Formazione e diplomazia culturale nella città romana di Numluli.

In Tunisia opera, con il cofinanziamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la missione dell’Università di Sassari diretta dal prof. Alessandro Teatini che studia il municipium di Numluli (Al Matriyya), una delle città romane meglio conservate della valle della Medjerda nel nord della Tunisia. Alle attività di ricerca si aggiunge una Summer School per gli studenti di archeologia tunisini e italiani.

Per la rubrica Parliamo di Archeologia, il prof. Teatini ci aggiorna sulla ricerca in corso.

Storia della missione e nuove prospettive

La missione archeologica prende le mosse dal progetto di cooperazione e formazione italo-tunisino già diretto da Attilio Mastino nella stessa Numluli circa vent’anni or sono.

Un nuovo accordo firmato nel 2020 dal Direttore Generale dell’Institut National du Patrimoine di Tunisi e dal Rettore dell’Università degli Studi di Sassari affida la responsabilità scientifica congiunta delle attività di ricerca a Moheddine Chaouali, Maître de Recherche per la parte tunisina, e ad Alessandro Teatini e Antonio Ibba, professori associati all’Università di Sassari, per la parte italiana.

L’obiettivo dell’accordo è la promozione della cooperazione culturale italo-tunisina con l’organizzazione, sul sito di Numluli, di una Summer School. Questa iniziativa avrà una durata, annualmente, di tre o quattro settimane. Alla Summer School parteciperanno studenti di archeologia tunisini e italiani svolgendo attività di tirocinio e di ricerca.  Gli studenti si formeranno nelle metodologie di indagine e di studio delle evidenze archeologiche ed epigrafiche. La Summer School diventerà non solo un interessante capitolo della ricerca sulle città romane dell’Africa mediterranea, ma soprattutto un tassello importante dell’attività di diplomazia culturale italiana in Tunisia.

Saranno organizzate lezioni teoriche dai docenti, ma anche gite di istruzione per gli studenti nei siti archeologici più importanti della Tunisia. Lo scopo è confrontarsi con diversi sistemi di musealizzazione e di gestione delle aree archeologiche.

I monumenti di Numluli, mai oggetto di indagini estensive, mantengono comunque resti importanti e ben leggibili nelle loro elevazioni. Il progetto di cooperazione sarà realizzato anche in collaborazione con la Scuola Archeologica Italiana di Cartagine. Le ricerche interesseranno la piazza del foro con il Capitolium (il tempio di Giove Capitolino), un martyrium a pianta quadrilobata (edificio sacro cristiano costruito in corrispondenza della tomba di un martire) e una basilica paleocristiani.

Finalità del progetto

Il progetto prevede lavori di scavo, l’aggiornamento della planimetria della città e la copertura ortofotografica completa del sito con l’impiego di un drone. Continuerà, inoltre, la redazione del catalogo completo delle iscrizioni della città, che dovrebbe vedere l’edizione entro il 2022.

In futuro verranno creati percorsi archeologici per i visitatori, accompagnati da pannelli esplicativi in inglese, francese e arabo, e da ricostruzioni tridimensionali per capire meglio lo sviluppo della città nelle varie epoche. Verranno realizzati, dove possibile, restauri e ricostruzioni filologiche degli edifici con i materiali originali. Si pensa soprattutto al recupero degli elementi architettonici del Capitolium conservati attualmente nella vicina Téboursouk. Tra questi si trovano due colonne comprensive di basi e capitelli e tre blocchi del fregio decorato e inscritto. In aggiunta si pensa anche al ritrovamento di altre parti nel corso dei nuovi scavi archeologici.

 

Immagine di copertina: Il martyrium paleocristiano a pianta quadrilobata.

 

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