Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l’utilizzo dei cookie.

Preferenzecookies

Intestazione navigazione sito

Un salone per l'archeologia italiana all'estero
Portale Della Lingua Italiana

Un salone per l’archeologia italiana all’estero

Categorie: Cultura e creatività -Archeologia e Patrimonio

Partecipazione a TourismA dell’Ufficio VI per le Missioni italiane presso i siti UNESCO.

Copertina Vista dell'auditorium di TourismA - View of the auditorium of TourismA
Copertina Vista dell’auditorium di TourismA – View of the auditorium of TourismA

Venerdì 28 settembre, nella prima giornata dell’VIII edizione di TourismA – Salone dell’Archeologia e del Turismo culturale, organizzato da Archeologia Viva (Giunti editore) al Palazzo dei Congressi di Firenze, l’Ufficio VI della Direzione Generale per la Diplomazia pubblica e culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha partecipato in maniera attiva a una sessione dedicata alle Missioni archeologiche italiane all’estero che operano presso siti UNESCO.

Insieme a Luca Peyronel, Professore Ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico all’Università Statale di Milano, e Direttore della Missione archeologica nella Piana di Erbil (Regione del Kurdistan d’Iraq) e del Progetto Archeologico Italiano a Kültepe (Turchia), ha moderato l’evento il Dott. Andrea Balletta, Funzionario dell’area della promozione culturale DGDP – Ufficio VI.

Nella cornice della splendida Sala della Limonaia, davanti a un uditorio variegato, composto da specialisti e pubblico generalista, durante la mattinata si sono susseguiti cinque interventi di Direttori di Missioni italiane finanziate dal Ministero degli Affari Esteri, attive in Tanzania, Giordania, Tunisia, Turkmenistan e Perù, accomunate dall’impegno in importanti siti, di ambiti cronologici e geografici assai diversi, iscritti alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Dopo la lettura del saluto del Capoufficio VI – DGDP, Cons. Amb. Paolo Andrea Bartorelli, il Dott. Balletta ha schematicamente descritto le attività dell’Ufficio VI in materia di finanziamento delle Missioni archeologiche, etnologiche e antropologiche italiane operanti all’estero, della diplomazia culturale in chiave UNESCO e delle potenzialità che si evincono dalla forte presenza archeologica italiana nei siti inseriti nella Lista del Patrimonio UNESCO (42 siti in ben 20 Paesi, senza contare l’elevato numero di Missioni operative in siti della Lista Propositiva). Il Prof. Peyronel, dopo aver illustrato all’uditorio come è stato curato e organizzato l’evento, ha sottolineato, inoltre, l’importanza di piani strategici proposti da varie Missioni che possono contribuire all’inserimento dei siti in Lista UNESCO e la necessità di condurre azioni specifiche per accrescere la consapevolezza dell’importanza del patrimonio storico-archeologico presso le comunità locali, secondo i metodi e le pratiche dell’Archeologia Pubblica.

Il primo intervento, condotto dal Prof. Marco Cherin (Università di Perugia), condirettore insieme al Prof. Giorgio Manzi (Sapienza Università di Roma) del progetto di studio, conservazione e valorizzazione di siti paleoantropologici plio-pleistocenici in Tanzania (Olduvai e Laetoli), non solo ha evidenziato il complesso di attività sui due siti paleoantropologici – il Parco di Ngorongoro è  in Lista UNESCO dal 1979/2010 – decisive per la comprensione degli ultimi tre  milioni e mezzo di anni di evoluzione umana, ma anche l’importante collaborazione con le istituzioni tanzaniane, per la formazione di studenti e la sensibilizzazione della popolazione locale.

Di seguito, il Prof. Michele Nucciotti (Università di Firenze), impegnato con la Missione “Petra Medievale”, attiva dal 1986 sul sito Unesco di Petra (sito UNESCO dal 1985), e presso i siti di epoca crociato-ayyubide e mamelucca (XII-XV secoli) di Wu’ayra, al-Habis e Shawbak (Giordania), ha spiegato i principi legati alla cosiddetta “archeologia leggera” e “archeologia pubblica” che coinvolgono le istituzioni e le realtà locali, nazionali e internazionali nello sviluppo, promozione e divulgazione del progetto, anche per favorire un turismo culturale virtuoso e non di massa.

Dopo la pausa, è stato proiettato un video a opera del Prof. Lorenzo Nigro (Sapienza Università di Roma), Direttore di diversi e importanti scavI tra Vicino Oriente e Mediterraneo, impegnato dal 2021 sul sito di Cartagine (Tunisia, sito UNESCO dal 1979).  In presenza, il Dott. Federico Cappella, responsabile sul campo del progetto, ha ribadito l’importanza della collaborazione tra La Sapienza e l’Institut National du Patrimoine per la valorizzazione dei monumenti scoperti sulle necropoli di Dermech, presso le Terme di Antonino, e sulla Colline de l’Odéon, di epoca fenicia, punica e romana, e la formazione degli archeologi tunisini.

Il Prof. Carlo Lippolis (Università di Torino) ha illustrato l’impatto delle attività di ricerca presso il sito di Nisa Partica (Turkmenistan, sito UNESCO dal 2007), che rappresenta un sito chiave per la conoscenza e studio della cultura dei Parti e dell’Asia Centrale antica. In questo caso, viene rimarcata l’importanza della percezione delle ricerche archeologiche da parte delle realtà sociopolitiche locali e come vadano preservate le scoperte da tendenze al sensazionalismo o alla strumentalizzazione politica.

Infine, il Dott. Nicola Masini (Istituto Scienze del Patrimonio Culturale – CNR) ha presentato i più recenti risultati e le prospettive di ricerca della Missione ITACA del CNR presso i siti di Nazca, Machu Picchu e Chankillo (Perú, Nazca e Chankillo sono in siti UNESCO dal 1994 e dal 2021), caratterizzata da un uso integrato e innovativo di indagini geofisiche, di ricognizione, di elaborazione dati condivise con le istituzioni di ricerca locali.

Dopo la pausa pranzo, in auditorium, il Prof. Peyronel, il Dott. Balletta e il Dott. Piero Pruneti, Direttore di Archeologia Viva e TourismA, hanno introdotto in plenaria l’intervento della Prof.ssa Marcella Frangipane (Accademia Nazionale dei Lincei, Fondazione Sapienza Università di Roma), storica Direttrice della Missione ad Arslantepe (Malatya, Turchia), sito inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2021, soprattutto grazie al contributo pluriennale della ricerca italiana, sempre attenta a coinvolgere le realtà locali su tutti i livelli.

Nel complesso, l’evento ha evidenziato, all’interno di un contesto di rilievo per la promozione degli studi sul patrimonio culturale, pensato in particolar modo per il grande pubblico, come la promozione e la salvaguardia del patrimonio archeologico rappresentino un potente strumento di “diplomazia pubblica e culturale”, integrabile a tutti gli effetti nelle strategie del soft power italiano. Si ringraziano gli organizzatori per lo spazio concesso, auspicando una partecipazione sempre più attiva dell’Ufficio VI a future sessioni sugli argomenti trattati.

Gallery

Momenti selezionati della presentazione in Sala Limonaia - Selected moments of the presentation in Sala Limonaia. 3.3

Momenti selezionati della presentazione in Sala Limonaia - Selected moments of the presentation in Sala Limonaia. 3.3

Momenti selezionati della presentazione in Sala Limonaia - Selected moments of the presentation in Sala Limonaia. 1.3

Momenti selezionati della presentazione in Sala Limonaia - Selected moments of the presentation in Sala Limonaia. 1.3

Momenti selezionati della presentazione in Sala Limonaia - Selected moments of the presentation in Sala Limonaia. 2.3

Momenti selezionati della presentazione in Sala Limonaia - Selected moments of the presentation in Sala Limonaia. 2.3

Per saperne di più...

Ti potrebbe interessare anche...

Naviga tra gli articoli