Continuano gli scavi dell’Università di Catania nell’insediamento Paleo-Babilonese nella città di Baghdad.
Nuove scoperte a Tell Muhammad (Iraq)
Dopo una prima stagione di ricerche, nell’Autunno del 2023 il team del Baghdad Urban Archaeological Project (BUAP) diretto dal Prof. Nicola Laneri (Università di Catania) ha condotto la seconda campagna di scavo nel sito di Tell Muhammad, insediamento Paleobabilonese (1900-1600 a.C.) situato all’interno della capitale irachena Baghdad.
Durante la missione, supportata dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e pianificata insieme allo SBAH (State Board of Antiquities and Heritage dell’Iraq), i ricercatori italiani ed iracheni hanno deciso di approfondire gli aspetti urbani già messi in evidenza nella stagione precedente, come il sistema di fortificazioni e la gestione delle acque. A tal proposito, gli scavi si sono concentrati in tre aree di scavo appartenenti alla zona occidentale del sito, dove sono stati portati alla luce una sezione della cinta muraria (ca. 40 metri) con la relativa porta d’accesso ed un quartiere abitativo e produttivo.
All’esterno delle mura (Fig. 1), spesse 6 metri, gli archeologi hanno messo in luce le tracce di un canale, forse navigabile, che doveva connettere il sito con il fiume Tigri. Il ritrovamento di una piattaforma in mattoni a ridosso del muro di cinta lascia invece pensare alla presenza di un piccolo porto per l’approdo di imbarcazioni, ancora da indagare interamente. Questo era presumibilmente collegato alla porta d’ingresso che conduceva all’interno dell’antica città.
Una volta entrati all’interno dell’insediamento, valicando le imponenti mura, una scalinata posta lungo il muro (Fig. 2) consentiva l’accesso ad una terrazza più elevata caratterizzata dalla presenza di un torrione lungo il circuito murario e di una cisterna per la raccolta delle acque. Un canale fognario doveva consentire lo scolo delle acque reflue verso l’esterno dell’abitato, attraverso tubazioni di scarico in terracotta poste al di sotto della soglia della porta d’ingresso sul canale. Accanto al canale, sono stati messi in luce i resti di una latrina che faceva parte di un ampio edificio occidentale che verrà scavato nella prossima stagione.
All’interno della stessa area, gli archeologi hanno identificato alcuni edifici adibiti ad uso produttivo e domestico. Il primo era associato a fornaci per la lavorazione del grano, per la panificazione e per la liquefazione del bitume, materiale essenziale in epoca paleobabilonese per l’impermeabilizzazione di strutture e ceramica. Opposto a quest’edificio a carattere produttivo si trovava un’abitazione dotata di una camera rituale (Fig. 4-5) caratterizzata da diverse deposizioni funerarie in doppi-vasi interrati e da un altare che, come indicato dalle fonti scritte in cuneiforme babilonesi, farebbero pensare all’altare del ‘kispum’, vale a dire il banchetto sacro legato culto degli antenati.
Nelle aree scavate, affascinanti sono stati anche i ritrovamenti di vasellame ceramico e manufatti databili anch’essi alla prima metà del secondo millennio a.C. Di particolare importanza sono tre sigilli cilindrici (Fig.6), utilizzati per scopi ammnistrativi, che mostrano un’iconografia legata a scene di lotta con animali e creature mitologiche, scene di caccia e scene di presentazione, oltre a riportare iscrizioni in cuneiforme utili per la datazione filologica. Inoltre, sono stati rinvenuti numerosi oggetti rituali in terracotta: placchette votive di figure femminili (Fig. 7), modellini di letti legati al rituale del matrimonio sacro e figurine di musici (Fig. 8), preziosi ritrovamenti che insieme formano un corpus materiale ricchissimo per l’interpretazione della cultura e tradizioni babilonesi nell’area.
Infine, poco più a sud ed al di là del canale il team del BUAP ha rinvenuto una fornace circolare per la cottura di ceramica e di oggetti in terracotta. Lo studio dei materiali colloca cronologicamente le strutture ai periodi Ur-III e Isin-Larsa (circa 2100-1900 a.C.), facendo ipotizzare un popolamento del sito sin dal III millennio a.C.
Le nuove scoperte del BUAP a Tell Muhammad riaccendono i riflettori su un’area ed un periodo poco investigati archeologicamente. Durante l’ultimo giorno di scavo (Fig. 10), le straordinarie scoperte sono state sottolineate dalla visita del Ministro della Cultura dell’Iraq (Ahmed Fakak), del direttore dello SBAH (Dr. Laith Hussein) dell’ambasciatore italiano (S.E. Maurizio Greganti) e dell’ambasciatrice dell’Australia (Paula Ganly), istituzioni che hanno apprezzato le incredibili capacità ingegneristiche degli antichi babilonesi legate ai sovrani della I dinastia di Babilonia e, in particolare, ad Hammurabi.