L’intervista doppia a due protagonisti del settore: Beniamino Ambrosi e Michael Reynolds.

Il punto sulla letteratura italiana negli Stati Uniti

In occasione della prima edizione del festival di letteratura italiana contemporanea Multipli Forti, ideato dall’Istituto di Cultura Italiana di New York, abbiamo intervistato l’agente letterario Beniamino Ambrosi e l’editore Michael Reynolds, protagonisti dell’editoria americana e impegnati nella diffusione e promozione della letteratura italiana negli Stati Uniti.
Qual è attualmente lo stato di salute della letteratura italiana negli Usa? Nel corso degli anni si è avuta la percezione di cambiamenti più o meno grandi della sua ricezione americana?
B. Ambrosi: Credo che la prognosi sia positiva. In un periodo di crescita generale per la letteratura tradotta negli Stati Uniti, Elena Ferrante è stato forse il successo di pubblico più grande. Certo, quello di Ferrante è un caso editoriale unico, ma ha dimostrato che la narrativa italiana ed europea possono essere lette ben oltre i più ristretti circuiti letterari e accademici.
M. Reynolds: Nonostante la bibliodiversità sia attualmente minata dalla riduzione di spazi sui media e nelle librerie indipendenti americane, nell’ultimo ventennio la vitalità della letteratura italiana negli Usa è senz’altro migliorata, grazie alla crescita di spazi e canali promozionali (penso agli agenti e agli editori americani che se ne occupano, ma anche ai festival e ai premi letterari americani, che si aprono sempre più alle opere tradotte, come il National Book Award for Translated Literature, dove nel 2018 è giunto finalista Domenico Starnone). Al crescente interesse per la letteratura italiana negli Stati Uniti ha contribuito soprattutto l’enorme successo di Elena Ferrante, che negli Usa è probabilmente l’autrice italiana più letta di tutti tempi (per dare un’idea: in pochi anni i suoi libri hanno venduto il doppio di un long seller come “Il nome della rosa”). Un simile successo commerciale ovviamente ha spinto tutti gli editori americani a rivolgere la propria attenzione verso l’Italia.
Quali sono attualmente i filoni, i titoli e gli autori italiani di maggior successo in America?
B. Ambrosi: Non so se si possa parlare di filoni veri e propri, ma accanto a Ferrante e alcuni altri romanzieri contemporanei, le lezioni di fisica di Carlo Rovelli hanno avuto un notevole riscontro tra i lettori americani, dimostrando che anche la saggistica italiana può trovare un pubblico forte negli Stati Uniti.
M. Reynolds: Mi sembra che al momento Elena Ferrante continui a essere la scrittrice italiana di maggior rilievo negli States. In passato i libri di Roberto Saviano hanno venduto abbastanza e, più recentemente anche Antonio Scurati e Sacha Naspini hanno riscontrato un discreto successo di pubblico. E poi, ovviamente, ci sono i classici della letteratura italiana.
Cosa cercano maggiormente l’editore e il lettore americani nella letteratura italiana?
B. Ambrosi: Come dicevo sopra, vedo curiosità per voci letterarie nuove, e al tempo stesso un crescente interesse per saggistica su temi originali, e infine per autori per noi classici ma che non erano noti al pubblico americano, come Natalia Ginzburg. So che l’editore americano Astra sta per pubblicare Alba de Cespedes per la prima volta negli Stati Uniti, e sono molto curioso di vedere la reazione dei lettori.
M. Reynolds: Il pubblico americano della literary fiction è composto per oltre il 70% da lettrici che, al contrario di tanti lettori maschili, leggono libri scritti sia da uomini che da donne, ma preferiscono tematiche maggiormente in linea con le loro esperienze personali. È un dato di fatto con cui inevitabilmente bisognerebbe confrontarsi nel promuovere la letteratura italiana al grande pubblico americano di qualità.
L’autore italiano che andrebbe pubblicato al più presto negli States?
B. Ambrosi: Ci sarebbero tanti autori del Novecento che amo, come per esempio Anna Maria Ortese e Luciano Bianciardi, o anche autori che sono stati tradotti in passato, ma meriterebbero di essere riproposti con maggiore cura, come Carlo Emilio Gadda e Primo Levi.
M. Reynolds: Quando troviamo un autore italiano contemporaneo che ci piacerebbe vedere pubblicato e che pensiamo sia adatto a Europa… allora, se possibile, lo pubblichiamo!
Nato in Italia, Beniamino Ambrosi vive a New York, dove lavora come direttore dei diritti stranieri e agente letterario presso la Cheney Agency. È traduttore letterario, e in precedenza ha lavorato per oltre dieci anni presso l’agenzia di scouting Maria B. Campbell Associates.
Nato in Australia, Michael Reynolds vive a New York, dove lavora come editor in chief della Europa Editions. Insignito del Golden Colophon Award for Superlative Achievement & Leadership in Independent Literary Publishing (2016) e dell’Epiphany Magazine Honoree for Publishing Excellence (2017), è stato giurato del Premio Strega, del PEN/Heim Translation Fund e del Gutekunst Prize for Young Translators.