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40 anni di Mauro Petroni a Dakar
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40 anni di Mauro Petroni a Dakar

Categorie: Cultura e creatività -Design e Architettura
La mostra "Petroni 40" ripercorre la carriera artistica di Petroni e del suo Atelier in due sezioni: una retrospettiva dedicata alle principali realizzazioni per l'architettura e un focus alle ceramiche iconiche di Petroni.
Mostra “Petroni 40”

Per la dodicesima edizione di Partcours, l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Dakar con l’Atelier Céramiques Almadies presentano la mostra “Petroni 40”, un omaggio all’artista, ceramista e animatore culturale Mauro Petroni e ai suoi 40 anni di carriera in Senegal. La mostra “Petroni 40” ripercorre la carriera artistica di Petroni e del suo Atelier in due sezioni: l’Istituto Italiano di Cultura presenta una retrospettiva dedicata alle principali realizzazioni per l’architettura dal 24/11/2023 al 24/02/2024, e l’Atelier Céramiques Almadies dedica un focus alle ceramiche iconiche di Petroni e ai contributi di altri artisti legati al suo percorso, dal 26/11/2023 al 1/03/2024.

Originario di Lucca, arrivato per la prima volta in Senegal negli anni ’70, Mauro Petroni si stabilisce definitivamente a Dakar nel 1983, per lavorare presso l’Atelier Céramiques Almadies. In questi quarant’anni, Mauro Petroni ha creato numerose opere e contribuito attivamente alla scena artistica locale, organizzando iniziative culturali di grande valore, come ad esempio la sezione OFF della Biennale Dak’Art, e Partcours, fondato insieme alla curatrice camerunense Koyo Kouoh.

Come spiega Petroni nella prefazione del catalogo dedicato al progetto:

“Finalmente ho conosciuto Dakar in tutti i suoi segreti, nelle sue strade più nascoste, nella sua storia più aneddotica… Le mie ceramiche sono state il filo di Arianna, mi hanno permesso di creare la mia tela sulla città e di fermarmi, guardare e parlare.”

Prima parte: Quarant’anni di realizzazioni nell’architettura

Nel contesto di una manifestazione centrale per la vita culturale della città come Partcours, dopo aver presentato due mostre collettive, questa volta l’Istituto sposta i riflettori su una personalità unica del panorama culturale che lega Italia e Senegal. Le realizzazioni in ceramica per l’architettura pubblica e privata realizzate da Petroni con il suo Atelier sono centinaia, e si estendono anche oltre i confini del Senegal. Il progetto, grazie a un attento lavoro di ricerca sull’archivio personale di Petroni, si concentra su una selezione di 40 interventi, tra i più rappresentativi della produzione dell’artista. Evidenziando cosa è ancora esistente e cosa è andato ormai perduto, la mostra e il catalogo intendono anche suggerire una riflessione sui cambiamenti urbanistici sempre più rapidi e drastici che colpiscono una metropoli in perenne evoluzione come Dakar.

Tra questi, ci sono luoghi simbolo della città come il mercato Kermel (ricostruito nel 1996) e la stazione dei treni di Dakar (restaurata nel 2018), le oltre duecento targhe del “Patrimoine classé” (2005) posate su monumenti storici e architetture esemplari identificati dal Ministero della cultura senegalese, le due alte colonne che svettano sulla rotonda di Ouakam sulla Corniche (2008), fino all’insegna dell’ex Istituto Italiano di Cultura (1985), chiuso a Plateau negli anni 90.

Attraverso la costruzione di un dispositivo visivo originale progettato da Theo Petroni, la mostra immerge lo spettatore in un viaggio nel tempo e nello spazio, seguendo le tracce visibili e invisibili di Mauro Petroni e delle sue ceramiche.

Seconda parte: Otto collezioni iconiche 1990 – 2010

L’Atelier Céramiques Almadies, cuore della produzione dell’artista, è anche uno spazio espositivo e luogo di incontro molto dinamico nel panorama culturale di Dakar. Qui, la seconda parte della mostra espone una serie di pezzi iconici ideati e prodotti da Petroni tra il 1990 e il 2010. Il percorso mette in luce anche le collaborazioni e i contributi di altri artisti, come Beppe Caturegli, Soly Cissé, Souleymane Keïta e Amadou Sow, includendo pezzi in ceramica della collezione Petroni.

Tra i pezzi iconici in esposizione, le maschere “Dionkolonko” (1991), i vasi “Terres du Sahel” (1995), le “Calebasses” (2000), la serie “Dogon” (2010), esempi di come Petroni tragga ispirazione dalla cultura locale per nuove creazioni e definisca così l’anima dell’Atelier: un crocevia di culture dove l’artigianato tradizionale incontra l’arte contemporanea.

Per maggiori informazioni: Istituto Italiano di Cultura di Dakar

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