L’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki ha organizzato il 7 novembre una conferenza per illustrare l’importanza del restauro nel patrimonio culturale italiano. Letizia Montalbano, funzionario restauratore, presenta le attività dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, istituto conosciuto sia nell’ambito del restauro che in quello della ricerca e della formazione, con una panoramica sui più importanti interventi conservativi di questi ultimi anni in ogni settore, dai beni archeologici alle opere contemporanee, comprendendo capolavori di Giotto, Mantegna, Raffaello fino a Jackson Pollock e Marcel Duchamp. Grazie alla collaborazione con università e centri di ricerca in Italia e all’estero l’Opificio delle Pietre Dure partecipa sempre di più a ricerche in ambiti diversificati, dallo studio del degrado dei materiali alle nuove metodologie di restauro fino alla messa a punto di procedure per fronteggiare emergenze di vario tipo, che mettono in pericolo il patrimonio culturale.
La conferenza si chiude con un breve excursus sulle attività della Scuola di alta formazione, attiva dal 1978, e descrive la formazione del restauratore, oggi professionista a tutti gli effetti, con un titolo equiparato alla laurea magistrale e in possesso di un background di tipo storico, tecnico e scientifico.
L’istituto: Fondato come manifattura dei Granduchi di Toscana da Ferdinando I dei Medici nel 1588, l’Opificio delle pietre dure di Firenze è uno dei tre istituti ad autonomia speciale del Ministero della Cultura che opera come centro di competenza e riferimento nazionale nel settore della conservazione di opere d’arte, svolgendo attività di restauro, ricerca e alta formazione. La manifattura medicea e poi lorenese restò operativa fino al XIX secolo trasformandosi successivamente in laboratorio di restauro e inglobando, dopo il tragico evento dell’alluvione del 1966, anche il gabinetto restauri della Soprintendenza di Firenze. Nel 1975, con la legge istitutiva del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, l’antico Opificio ed il Gabinetto restauri vennero riuniti in un’unica entità con il nome di Opificio delle pietre dure e Laboratori di restauro, dando così origine al moderno Istituto.
Costituito da undici dipartimenti di conservazione specializzati in materiali diversi, l’OPD opera sia in Italia che all’estero grazie a collaborazioni e convenzioni con i più importanti centri di ricerca. Molti sono i capolavori di ogni epoca restaurati dall’Opificio: dai mosaici ai commessi in pietre dure, dai bronzi alle terrecotte, dai dipinti murali alle sculture in pietra, dai dipinti su tela e tavola alle oreficerie, dalle opere su carta ai materiali tessili e agli arazzi.
L’OPD ha tre sedi nel centro di Firenze in cui si possono visitare oltre ai settori di restauro, il Museo della produzione artistica in pietre dure, una biblioteca specializzata, un ricco archivio restauri, il laboratorio scientifico e un centro di ricerca sulla climatologia e conservazione preventiva. Grande è l’impegno dell’istituto fiorentino oltre che nella ricerca nelle attività di messa in sicurezza delle opere danneggiate da catastrofi naturali o dall’intervento umano, come terremoti, alluvioni o atti terroristici o vandalici.
Letizia Montalbano è Funzionario restauratore presso l’Opificio delle pietre dure di Firenze nel settore restauro Materiali cartacei e membranacei dal 1985 e Direttore tecnico dello stesso settore dal 2006. Dal 2009 è Direttrice della Scuola d’Alta Formazione dell’OPD. Diplomata restauratrice nel 1982 presso la Scuola di Alta Formazione dell’Opificio delle pietre dure con specializzazione nel restauro di disegni e stampe presso lo stesso istituto, ha conseguito la laurea in Storia dell’Arte medievale e moderna presso l’Università degli Studi di Carlo Bo di Urbino nel 1994. Specializzata nello studio delle tecniche del disegno, è autrice di numerose pubblicazioni nel campo della ricerca, delle analisi delle tecniche grafiche, del restauro e della formazione.
Per maggiori informazioni: Istituto Italiano di Cultura di Helsinki
