“Parallel Cities” ha aperto al pubblico invitando gli spettatori a impegnarsi in un viaggio che trascende i confini delle arti visive e della letteratura presso l’Istituto Italiano di Cultura di Nuova Delhi. In programma dal 31 gennaio al 2 marzo, questa mostra riunisce sotto lo stesso tetto le visioni di sette artisti contemporanei indiani, direttamente ispirati da Calvino (Nihaal Faizal, Martand Khosla, Ayesha Singh, Dayanita Singh, Mariam Suhail, Anup Mathew Thomas, Avinash Veeraraghavane) e tre italiani (Stefano Arienti, Alice Cattaneo, Elisabetta Di Maggio), le cui opere sono state curate per svelare il denso arazzo di vite individuali e identità collettive all’interno degli enigmatici regni di città parallele.
Traendo ispirazione dalla narrativa visionaria di Calvino, “Città Parallele” funge da palcoscenico per le intricate intersezioni tra la vita urbana, le narrazioni personali e l’esperienza umana collettiva. Ogni artista presente in questa mostra offre una prospettiva unica, intrecciando diverse modalità compositive per invitare gli spettatori in un’esplorazione caleidoscopica della condizione umana.
“Parallel Cities” mira a evocare l’introspezione e la contemplazione, incoraggiando i visitatori ad approfondire la complessità delle proprie storie e le narrazioni condivise che legano insieme le comunità, accompagnando al tempo stesso la solitudine di ogni individuo. Le opere selezionate offrono uno sguardo su dimensioni parallele dell’esistenza, invitando il pubblico a testimoniare la miriade di storie e identità che si fondono nell’intricato arazzo delle nostre città, reali o immaginarie.
Le città sono fatte di molteplici crisi riguardanti il movimento e l’esistenza delle persone attraverso paesi, nazioni, territori e confini, che riflettono i pericoli e le insidie della lingua, della traduzione e dell’etnia, esprimendo differenze e disparità condizionate da identità, nazionalità, razza, genere, sessualità , ricchezza e libertà. Artisti che sono essi stessi stranieri, immigrati, espatriati, della diaspora, emigrati e rifugiati, così come coloro che sono outsider in altri sensi, come artisti queer e artisti folk o outsider.
Per maggiori informazioni: Istituto Italiano di Cultura di Nuova Delhi