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A Pechino si è conclusa la prima gara canora in omaggio alla grande canzone italiana
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A Pechino si è conclusa la prima gara canora in omaggio alla grande canzone italiana

Categorie: Cultura e creatività -Musica e spettacolo
Varietà dei brani proposti e qualità delle interpretazioni confermano le potenzialità di crescita della musica italiana nel mercato musicale cinese.
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Si è conclusa la prima gara canora in omaggio alla canzone italiana, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Pechino con il sostegno di Uni-Italia. Iniziata a gennaio, la finale si è svolta presso l’auditorium dell’IIC  il 17 febbraio.

Più di 30 concorrenti provenienti da tutto il Paese hanno interpretato una delle canzoni proposte nelle 72 passate edizioni del Festival di Sanremo. Molti i concorrenti che hanno tradotto ed interpretato in cinese i testi della canzone italiana prescelta, ottenendo per questo un punteggio aggiuntivo come prevedeva il regolamento ideato ad hoc dall’IIC per focalizzare l’attenzione di partecipanti e pubblico sui testi delle canzoni e sull’esercizio di traduzione dalla lingua italiana.

Le 13 canzoni finaliste, prescelte da una giuria italo-cinese di professionisti del settore musicale, hanno spaziato dai successi delle ultime edizioni, come Ciao ciao (2022), Virale (2022), Glicine (2021), Fai rumore (2020), fino a brani di edizioni più lontane nel tempo, come La notte (2012), Non è inferno (2012), Tutto quello che un uomo (2003) e ai classici intramontabili di edizioni storiche, come Con te partirò (1995), Perdere l’amore (1988), Ma che freddo fa (1969), Un’avventura (1969), Io che non vivo (1965) e Non ho l’età (1964). Tra i brani che non sono giunti in finale ricordiamo quelli di Toto Cotugno, Albano e Romina, Peppino di Capri e Mia Martini che pure hanno marcato la storia della canzone italiana.

I partecipanti alla gara erano tutti giovani (appena 16 anni la terza classificata), mentre variegata era la loro provenienza professionale e geografica. Studenti di accademie musicali, studenti universitari di italiano, ma anche semplici appassionati di musica che, pur non conoscendo la lingua italiana, hanno cantato in lingua italiana risultando tra i più apprezzati, come il caso della vincitrice che ha interpretato il successo di Nada “Ma che freddo fa” (1969) . Tra i 13 finalisti ben 5 non erano di Pechino ma rispettivamente di Shanghai, Liaoning, Ningxia, Tianjin e Xinjiang; la partecipante dello Xinjiang, di etnia Uigura, si é classificata seconda.

I vincitori, al termine di una loro esibizione dal vivo durante la serata conclusiva, sono stati scelti sommando i giudizi di una giuria di 9 esperti del settore musicale (tra questi il rocker cinese Xie Tianxiao e musicisti italiani famosi in Cina come Moreno Donadel, Simona De Rosa e Eleonora Pierro), di una giuria di 5 rappresentanti del settore dei media e influencer cinesi (tra questi Liz Supermais e Luke Miao) e dal pubblico presente in sala che ha potuto votare tramite smartphone.

Alla serata finale hanno assistito in presenza 180 ospiti selezionati dall’IIC e, collegati in streaming sulla piattaforma ZaiYi, piu’ di 27.000 persone.

Numeri che fanno dell’evento il più seguito di sempre tra quelli organizzati dall’ IIC Pechino

 ha commentato il Direttore dell’IIC Federico Antonelli.

Maggiori informazioni su: iicpechino.esteri.it.

 

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