Lunedì 6 marzo l’Ufficio III della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del MAECI ha organizzato presso il Circolo degli Esteri un evento per commemorare l’inizio del conflitto in Ucraina, che si è aperto il 24 febbraio 2022 con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e testimoniare la solidarietà italiana al popolo e al governo ucraino in lotta per la difesa della propria indipendenza.
Alla presentazione del docu-film “Kordon” della regista Alice Tomassini, insieme all’Avv. Raffaella Bonsangue, Consigliere dell’On. Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, sono intervenuti l’Amb. Pasquale Terracciano, Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, il dott. Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, e Khrystina Korchynska, volontaria ucraine protagonista del film.
La brutale aggressione Russa, che ha determinato la devastazione di intere aree dell’Ucraina, ha costretto alla fuga oltre sette milioni di donne e bambini. “Kordon” racconta alcune di quelle storie di sradicamento insieme alle numerose storie di solidarietà umana e accoglienza che hanno accompagnato lo svolgersi di quegli eventi drammatici.
La proiezione del documentario “Kordon” si inserisce nel più ampio quadro di iniziative promosse dal MAECI a sostegno della causa ucraina, aggiungendosi a quelle organizzate a partire dal 24 febbraio in oltre 60 Sedi diplomatico-consolari e Istituti di Cultura in tutto il mondo, incluse le città di Kiev e Leopoli, alla presenza di personalità istituzionali di alto profilo. E’ il caso della proiezione organizzata presso la Rappresentanza permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico a Bruxelles che ha visto la partecipazione del Vice Segretario Generale NATO Mircea Geoană.
Promuovere il dialogo e sostenere la diversità delle espressioni culturali è la strategia che la rete estera della Farnesina mette in atto ogni giorno attraverso le sue attività di diplomazia culturale per instaurare relazioni pacifiche fra le comunità. Il supporto alla cultura, all’arte, al cinema, quali mezzi ideali per il dialogo tra le culture rappresenta una forza propulsiva per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia sociale
Il linguaggio cinematografico favorisce il confronto con una guerra che non è affatto distante, con le sue storie di sofferenza e di solidarietà. A partire dal titolo, “Kordon” significa infatti “confine”, la regista incoraggia il pubblico a prendere coscienza della vicinanza anche geografica di una guerra che si combatte al confine del nostro continente, dell’Unione Europea.
Il film evidenzia il ruolo svolto dalle donne nelle azioni di soccorso delle persone in fuga dal conflitto, mostrandone la forza e il coraggio. Nella settimana dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti delle donne, la proiezione è stata anche l’occasione per dare voce ad alcune delle tante protagoniste che letteralmente guidano la macchina della solidarietà, portando avanti il loro ruolo di operatrici di pace. Come ha sottolineato la regista, il documentario “Kordon” si avvale e amplifica i silenzi eloquenti e disperati dei profughi ucraini per riflettere la loro compostezza e determinazione nell’affrontare le conseguenze del conflitto. Quest’atmosfera raccolta e operosa che avvolge tutto il lungometraggio rimanda l’immagine di un conflitto lontano dagli ormai noti e sanguinosi teatri di guerra, narrando la vita e le tribolazioni dell’altra metà della popolazione, quella femminile, che conduce la sua personale lotta quotidiana per sopravvivere ad una guerra che, con le parole della volontaria ucraina Khrystina Korchynska, è illogica e non va dimenticata.