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"Amerigo Vespucci, la nave più bella del mondo"
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“Amerigo Vespucci, la nave più bella del mondo”

Categorie: Cultura e creatività -Arti Visive -Archeologia e Patrimonio -Fotografia
La tappa del veliero a Buenos Aires, con due mostre che approfondiscono i legami tra le culture italiana e argentina.
Mostre fotografiche presso il Villaggio Italia

In occasione della sosta a Buenos Aires (17-21 marzo) della nave “Amerigo Vespucci”, storico veliero, nave scuola della Marina Militare italiana e uno dei simboli più conosciuti dell’Italia nel mondo, l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires ha presentato presso il Villaggio Italia l’anteprima delle mostre fotografiche “Amerigo Vespucci, la nave più bella del mondo” (mostra inaugurata, nella sua completezza, il successivo 20 marzo presso il CCK) e “L’influenza italiana nel patrimonio architettonico di Buenos Aires” (inaugurata nel suo formato integrale presso la Sala Roma dell’Istituto Italiano di Cultura il 25 marzo).

Le due mostre rappresentano alcune delle numerose iniziative promozionali e culturali (come proiezioni cinematografiche, mostre e concerti), aperte al pubblico, realizzate dal Sistema Italia in collaborazione con il Ministero della Difesa italiano, al quale fa capo l’iniziativa del “Tour Mondiale” della nave Vespucci. Inoltre, in determinate finestre orarie, il pubblico è potuto salire a bordo e visitare la nave Vespucci.

In questo quadro, la presenza del Vespucci a Buenos Aires rappresenta una vetrina per il Made in Italy e un’opportunità per valorizzare l’immagine dell’Italia e il profondo legame tra la cultura italiana e quella argentina.

 

Inaugurazione Mostra fotografica “Amerigo Vespucci, la nave più bella del mondo” – 20.03.2024

All’interno delle attività organizzate in occasione della presenza a Buenos Aires della nave “Amerigo Vespucci”, l’Istituto Italiano di Cultura ha organizzato la mostra fotografica: “Amerigo Vespucci, la nave più bella del mondo”, che riunisce circa 40 fotografie firmate da Maki Galimberti e Massimo Sestini, fotografi italiani che per due anni hanno condiviso la vita a bordo dell’imbarcazione, la più antica in servizio in Italia che è stata premiata come «nave più bella del mondo», e hanno ritratto la nave scuola e i suoi allievi.

L’esposizione riunisce immagini attuali, che esaltano la bellezza e l’eleganza della nave ammirata in tutto il mondo: fotografie d’autore che ritraggono le donne e gli uomini che compongono il prestigioso equipaggio, durante le loro attività quotidiane.

L’inaugurazione ha avuto luogo il 20 marzo alle ore 18.00 presso il CCK in contemporanea con l’inaugurazione della mostra “Le mie radici sono qui – Esperienza immersiva sull’emigrazione italiana” organizzata dal Consolato Generale d’Italia a Buenos Aires.

Le due esposizioni formano parte dell’iniziativa congiunta Istituto di cultura – Consolato Generale «Il mare che ci unisce» volta ad indagare i legami profondi tra l’Argentina e l’Italia e le rispettive comunità.

Le mostre saranno visitabili fino al 28 aprile presso il CCK da mercoledì a domenica dalle 14.00 alle 20.00 con ingresso libero.

I fotografi:

Maki Galimberti è uno dei fotografi più apprezzati in Italia. Il suo lavoro include stelle del cinema e celebrità di tutti i settori, dallo sport alla letteratura. Le sue fotografie del Vespucci evidenziano la disciplina e l’impegno dell’equipaggio, mostrandoli forti, vulnerabili e umani.

Massimo Sestini ha collaborato con le riviste più prestigiose del mondo, da Time a Le Monde. Collabora con istituzioni militari italiane, ha fotografato il Vespucci da posizioni e situazioni privilegiate: elicotteri e aerei della Marina militare italiana.

 

Inaugurazione Mostra Fotografica “L’influenza italiana nel patrimonio architettonico di Buenos Aires” – 25.03.2024

In data 25 marzo, in occasione della visita a Buenos Aires del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha avuto luogo presso la Sala Roma dell’Istituto l’inaugurazione della Mostra Fotografica “L’influenza italiana nel patrimonio architettonico di Buenos Aires”. L’esposizione, che trae origine dai contenuti del libro omonimo pubblicato nel 2023 dell’Ambasciata, illustra, attraverso trentuno pannelli, il contributo degli architetti italiani alla fisionomia attuale della capitale argentina attraverso la progettazione di edifici iconici della città, come il Teatro Colón, Palacio Barolo e la Biblioteca Nacional.

L’allestimento, pensato ad hoc per la Sala dell’Istituto Italiano di Cultura dal curatore, il fotografo Enrico Fantoni, prevede per ciascuno dei 10 edifici selezionati e disposti nello spazio espositivo seguendo la linea temporale delle tre fasi storiche (XVIII e XIX secolo, inizi del XX secolo e seconda metà del XX secolo, raccontate nel volume), una foto di grandi dimensioni, un pannello corredato da immagini più piccole per contestualizzare e meglio definire l’edificio considerato (dettagli architettonici, foto d’epoca, schizzi/progetti, alcuni dei quali ricercati dal curatore all’interno degli archivi del governo della città) e un breve testo didascalico con alcuni dati essenziali relativi all’opera e all’architetto autore della stessa. La disposizione delle immagini principali ha l’obiettivo di richiamare in forma astratta e stilizzata, durante il percorso del visitatore, l’idea di camminare per le strade della città. Arricchiscono il percorso i plastici dei due edifici di Clorindo Testa presenti nella selezione fotografica esposta, concessi in prestito dalla Fundación Clorindo Testa di Buenos Aires. Infine, una sezione a parte della mostra raccoglie i profili degli architetti italiani come omaggio al contributo fornito al disegno della città.

L’inaugurazione ha visto una prima parte di carattere istituzionale, con la presenza di componenti del Sistema Italia (Ambasciatore, corpo diplomatico, Direttore di ICE Agenzia, funzionari del Consolato, Presidente della Camera di Commercio italiana, Presidente del Comites, Presidente del Circulo Italiano), rappresentanti di istituzioni culturali locali, come la Presidente della Fondazione Clorindo Testa, la Direttrice della Biblioteca Nazionale, presidi di scuole italiane e giornalisti delle principali testate nazionali, e una seconda a cui ha partecipato il pubblico. La mostra sarà visitabile gratuitamente e senza obbligo di prenotazione fino al 14 giugno.

Per maggiori informazioni: Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires

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