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Apre ad Atene la mostra "POST, Rethink The Future"
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Apre ad Atene la mostra “POST, Rethink The Future”

Categorie: Cultura e creatività -Arti Visive
Quattro artisti italiani e greci invitano a ripensare il futuro.
Post- Rethink the Future - dettaglio di locandina
Post- Rethink the Future – dettaglio di locandina

L’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Atene presentano una mostra collettiva dal titolo “POST, Rethink The Future” per riflettere criticamente sui temi della contemporaneità. Il percorso espositivo, aperto alla visita dal 10 marzo al 30 maggio, è ospitato dalla Blender Gallery di Atene in collaborazione con la Comunità Ellenica Siciliana Trinacria di Palermo e Tempo Forte.

I quattro artisti in mostra (Valentina Biasetti, Demetrio Di Grado, Alexandros Maganiotis e Konstantinos Patsios) utilizzano ciascuno una lettera della parola “POST” come spunto per una riflessione sul tema della memoria, della vita presente e di quella futura.

Il termine “POST” ci dice ciò che è finito, ma non che cosa ci aspetta nel futuro e prefigura la possibilità dell’esistenza di un “nuovo” altro che non siamo in grado di immaginare. Questa ossessione per il “DOPO” nasconde sia i segni di una debolezza linguistica – nella difficoltà a definire ideologie e movimenti culturali di nuova formazione – sia il tentativo di dominare la società.

Quel prefisso, apparentemente innocuo, consente infatti di sollevarsi al di sopra del proprio tempo e di osservarne dall’alto il paesaggio di rovine.

L’uomo si illude così di poter reinventare il proprio futuro, anche manipolando la verità, costruendo una narrazione immaginaria, aperta al sogno utopico e vincolata a certi aspetti della nostra esistenza che ormai però si sono modificati per sempre. “POST” è quindi la triste consapevolezza che il domani non sarà, probabilmente, come lo immaginiamo o come lo desideriamo.

La mostra dà espressione a quattro diverse visioni del mondo, una per ciascun artista:

Biasetti ci presenta la sua visione intima, familiare e intrisa di sogno,

Di Grado costruisce invece la propria dimensione attraverso architetture che fanno del paradosso il loro punto di forza,

Maganiotis descrive i passaggi esistenziali della definizione della propria identità,

Patsios tratteggia invece una società resa ancora più fragile dai processi irreversibili della globalizzazione e dalle grandi sfide dell’attualità sociale e politica.

Nell’idea del curatore, Francesco Piazza, spetta alla sensibilità del visitatore inserire l’opera collettiva dentro lo spazio mentale che più gli è congegnale: all’inizio della mostra come strumento di conoscenza o durante il percorso come momento di riflessione oppure alla fine, per riassumere il vocabolario di ciascun artista decodificandone il pensiero.

Maggiori informazioni su: iicatene.esteri.it.

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