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Boccioni, Pomodoro, Edipo a Parigi
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Boccioni, Pomodoro, Edipo a Parigi

Categorie: Cultura e creatività -Arti Visive
Inaugurate le due Opere d’onore e la mostra "Edipo. L'abisso dell'anima".
@KokoEdit (7)

Fino al 31 agosto 2024 l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ospita la scultura Forme uniche della continuità nello spazio” (1913) di Umberto Boccioni: si tratta di una scultura iconica del futurismo italiano, movimento per il quale funge da simbolo e manifesto.

Il “Maratoneta” di Boccioni, accolta come Opera d’Onore, ha inaugurato il ciclo Passions Olympiques, in omaggio alle Olimpiadi di Parigi 2024. La sua presenza a Parigi rimarca uno degli atti di nascita del Futurismo, con la pubblicazione del Manifesto di Marinetti su Le Figaro del 9 febbraio 1909. Inoltre, rappresenta il contributo a Le Paris de la modernitè – 1905-1925, mostra al Petit Palais che presenta un grande dipinto di Severini e uno di Carrà.

In questa scultura Boccioni realizza la sintesi di figura umana e movimento nello spazio, di forma e tempo, e con un solo gesto, una sola opera, Boccioni archivia 2500 anni di canone classico, dai greci e romani al Rinascimento e a Canova. Il suo “uomo in marcia” è una delle espressioni più eloquenti e plastiche del Manifesto Futurista e dell’intera ricerca estetica sul corpo.

La scultura proviene dalla collezione di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona di Roma ed è una delle sei fusioni in bronzo autorizzate dalla famiglia Marinetti, ratificate da Ala Marinetti e dichiarate di interesse storico e culturale nel 2013.

“Il movimento è l’essenza stessa della vita umana e di quella delle altre forme viventi del pianeta, compreso il regno delle piante.” – scrive il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Antonio Calbi“Veniamo al mondo gemendo o sbraitando, guizzando con le piccole gambe e braccia. Anche il primo respiro è movimento, una volta lasciato il liquido amniotico del grembo materno. Nell’uomo in movimento osservato da Boccioni c’è la sincronia delle braccia e delle gambe, i muscoli contratti e i tendini in tensione, l’espressione del viso, lo stesso respiro e l’aria che l’azione nello spazio muove.”

“Abbiamo voluto quest’opera a Parigi per rimarcare il contributo che l’Italia ha dato alle avanguardie artistichespiega il Direttore Calbi – le quali hanno avuto nella città di Parigi la loro fucina riconosciuta; per ricordare uno degli atti di nascita del Futurismo proprio qui a Parigi, con la pubblicazione su Le Figaro del Manifesto di Marinetti; per contribuire, a distanza, alla mostra Le Paris de la modernitè – 1905-1925, in scena al Petit Palais, mostra che dedica al nostro Futurismo una sala dell’esposizione, dove si possono ammirare un grande dipinto di Severini e uno di Carrà.”

La seconda Opera d’Onore, che rimarrà in esposizione fino al 15 luglio 2024, èL’inizio del tempo n. 2″ di Arnaldo Pomodoro (1958). Il fascino di quest’opera, al di là dell’imponente soluzione compositiva e della maestria dell’artista nel coniugare tecnicamente e retoricamente i materiali che la compongono, deriva anche dalla sua collocazione: lo Schiller-Gymnasium di Colonia, non un museo bensì un istituto di formazione. Quest’opera ha avviato la sua seconda vita quando Anna Kiehl, nipote dell’architetto Franz Lammersen – al quale Pomodoro la donò – ne è venuta in possesso, dopo i decenni nei quali è stata esposta su una parete del liceo di Colonia. L’opera era segnata non soltanto dal passare del tempo, ma da graffiti che i giovani allievi dell’istituto avevano inciso sulla sua superficie. Anna Kiehl ha chiesto al Maestro e alla Fondazione Pomodoro di curarne il restauro, eseguito dallo stesso Pomodoro.

“L’ampia superficie scura rimanda a uno spazio cosmico” – scrive il Direttore Calbi“ed è straordinario il dialogo fra il campo rettangolare e le linee appena curve, color dell’argento quelle orizzontali, color dell’oro l’unica verticale. Quest’ultima pare la traiettoria che la piccola sfera color del piombo abbia seguito nel suo movimento che la porterà a una sorta di collisione con la materia. Quella sfera pare anticipare l’attenzione che lo scultore porrà verso questo solido primario da lì a poco, fino alla prima fusione in grande misura, la sfera per Montrèal del 1967.”

E’ stata inaugurata, inoltre, la terza tappa della mostra Edipo – L’Abisso dell’anima”, ospitata nelle sale dell’Istituto Italiano di Cultura fino al 26 aprile 2024. Quindici autori contemporanei declinano, ognuno secondo il proprio linguaggio e la propria poetica, la figura di Edipo, confrontandosi con uno dei personaggi più emblematici del teatro e della cultura occidentali. La figura di Edipo, personaggio paradigmatico che ha attraversato la storia della cultura occidentale, continua a essere ancora oggi un’inesauribile fonte di ispirazione. Edipo è la tragedia della visione, della ricerca della verità e dell’introspezione. L’atto del vedere è alla base di ogni esperienza estetica e creativa e riflettere sulla figura di Edipo, sul suo infausto destino, è per gli artisti un modo di riflettere su se stessi, sulla propria ricerca estetica. L’esposizione propone sia opere realizzate per l’occasione, sia opere già nel repertorio degli artisti, combinando differenti forme espressive, dalla pittura alla scultura, dall’installazione alla fotografia.

Dopo la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa e Il Musma di Matera le opere di Matteo Basilé, Michele Ciacciofera, Marilù Eustachio, Silvia Giambrone, Emilio Isgrò, Cristina Martin, Giovanni Migliara, Hermann Nitsch, Mimmo Paladino, Pier Paolo Pasolini, Umberto Passeretti, Stefania Pennacchio, Alfredo Pirri, Vettor Pisani, Arnaldo Pomodoro, Stefano Ricci, Alfredo Romano e Nicola Toce saranno esposte nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, l’Hôtel de Galliffet.

L’inaugurazione delle due Opere d’onore e della mostra sul mito di Edipo, il 1° febbraio, è stata presenziata dal Ministro Sangiuliano e dall’Ambasciatrice Emanuela D’Alessandro, i quali hanno espresso la loro soddisfazione verso la trasformazione dell’Hôtel de Galliffet, diretto da Antonio Calbi, in uno dei luoghi più vivaci della scena parigina, avamposto d’eccezione per riscoprire l’arte e la cultura italiana e conoscere nuovi talenti.

“Stiamo preparando – ha ricordato il Ministro Gennaro Sangiuliano – una grande mostra sul Futurismo alla Galleria nazionale d’arte moderna. Per definire il movimento vorrei riprendere una frase di Benedetto Croce citata da Norberto Bobbio. Siamo tornati all’aria aperta.”

Per maggiori informazioni: Istituto Italiano di Cultura di Parigi

 

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VERNISSAGE EDIPO BOCCIONI E POMODORO TG1
Vernissage Boccioni, Pomodoro et Œdipe. TG2

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