In occasione della Giornata Mondiale della Poesia e della Giornata Mondiale del Teatro, e nell’ambito del ciclo IN SCENA A PALAZZO, il 22 marzo l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid ha presentato “Lavia dice Leopardi”, con uno degli attori, sceneggiatori e registi più rappresentativi del teatro italiano degli ultimi cinquant’anni: Gabriele Lavia.
“Quest’anno celebriamo la giornata mondiale della poesia con una serata straordinaria. Le liriche di uno dei più grandi poeti della letteratura italiana saranno dette e vissute dal pubblico attraverso la voce di un Maestro indiscusso del Teatro e del cinema italiano: Gabriele Lavia. Siamo onorati di poterlo accogliere sul nostro palcoscenico per un evento davvero unico”,
ha commentato Marialuisa Pappalardo, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid.
“Lavia dice Leopardi”: dice, perché non legge né interpreta, ma “riversa” sul pubblico, in un modo assolutamente personale nella forma e nella sostanza, le più intense liriche leopardiane, da “A Silvia” a “Passero solitario”, dal “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” a “La sera del dì di festa”. Leopardi soggiornò a Pisa nove mesi, fra il 1827 e il 1828, dove sembrò rinascere, e ritrovare un equilibrio che lo portò a stemperare di nuovo nella dolcezza dell’intuizione poetica il disincanto e l’amarezza delle Operette morali. L’attore e regista milanese vuole rendere omaggio al poeta, al suo soggiorno pisano, a quella sua nuova voglia di sondare la parola e il suono in un momento della sua esistenza che si tramutò in esaltante creatività artistica.
“Le poesie di Leopardi sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro. Da ragazzo volli impararle a memoria, per averle sempre con me. Da quel momento non ho mai smesso di dirle. Per me dire Leopardi a una platea significa vivere una straordinaria ed estenuante esperienza. Anche se per tutto il tempo dello spettacolo rimango praticamente immobile, ripercorrere quei versi e quel pensiero equivale per me a fare una maratona restando fermo sul posto”,
ha concluso Gabriele Lavia.