Si è appena conclusa la mostra “Giocare a regola d’arte”, allestita lo scorso 28 giugno presso la sala esposizioni dell’Istituto di cultura di Tokyo. L’esposizione è stata organizzata in collaborazione con il MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), il MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia di Torino), e ha visto la partecipazione di prof. Pompeo Vagliani, la ditta Quercetti, e l’Associazione Interculturale Italia-Giappone SAKURA di Torino.
Curata da Ermanno Tedeschi, la mostra ha evidenziato come il gioco sia in effetti una cosa serissima, un aspetto fondamentale della vita umana, attraverso un percorso fatto di giocattoli, quadri, disegni e modellini. Uno stesso gioco può funzionare come semplice passatempo ma anche essere un momento di aggregazione, addirittura intergenerazionale. Nel corso dei secoli, il giocattolo ha sottostato a regole rigide e inviolabili ma è stato al contempo sempre aperto alla massima creatività e libertà, trascinando nelle sue dinamiche un numero potenzialmente infinito di persone. Accanto a oggetti, che risalgono alla notte dei tempi, come i bambolotti, sono stati esposti i loro succedanei più moderni: le barbie. Dai giocattoli universali, come può esserlo una palla, a quelli invece caratterizzati da una precisa identità geografica e culturale, come gli italianissimi Pinocchio, Topo Gigio e Calimero, che hanno guidato il visitatore in un percorso affascinante tra la realtà e la fantasia.
Per maggiori informazioni: Istituto di cultura di Tokyo