Il 12 febbraio 2024 il Centro Archeologico Italiano (CAI) Il Cairo ha inaugurato il secondo congresso internazionale sul patrimonio culturale intangibile, conclusosi il 14 febbraio e organizzato con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura Il Cairo. L’appuntamento ha richiamato l’attenzione di docenti universitari, studenti ed addetti ai lavori di ben 5 Paesi dell’area Mena e del Sahel (Sudan, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia) oltre all’Italia e all’Egitto. Il format ibrido dell’iniziativa, che prevedeva la partecipazione on line alle sessioni svoltesi in presenza presso il CAI, ha reso possibile il confronto e la discussione delle diverse tematiche affrontate dai relatori.
Il programma dei lavori sul patrimonio culturale intangibile era stato definito grazie al lavoro di coordinamento dell’Istituto Italiano di Cultura Il Cairo con diversi partner istituzionali, fondazioni private e accademie, tra le quali la Facoltà di Educazione per l’Infanzia dell’Università di Zagazig, l’Accademia dei Romani, il Centro per lo Sviluppo delle Arti Tradizionali presso l’Università di Luxor e il Centro Internazionale per il Patrimonio Culturale e Mondiale presso la Fondazione Futuro dell’Egitto.
Durante le sedute della prima giornata, sono stati affrontati in maniera sistematica argomenti afferenti alle tecniche di salvaguardia e tutela del patrimonio intangibile, contenute sia nel testo della Convenzione di Parigi del 2003 sia nelle relative Linee guida, facendo tesoro delle migliori esperienze raccolte sul campo dagli scienziati, con specifico riferimento alla dimensione comunitaria della ricerca antropologica ed etnografica e alle strategie da adottare in tempi di guerra e di conflitti armati. Al centro anche i temi legati alla documentazione e all’accessibilità del patrimonio culturale e alla rivitalizzazione del patrimonio immateriale.
Tornando ai nostri giorni, la seconda giornata dei lavori del congresso è stata dedicata al dibattito sulla documentazione e sulla registrazione dei beni del patrimonio intangibile, che si è intrecciato di recente, per ragioni che sono intuitive, con quello della preservazione e della protezione mediante l’impiego delle risorse dell’intelligenza artificiale, della stampa in 3D, dei NFTs e della digitalizzazione dei beni culturali. È noto qui in Egitto che l’Istituto Italiano di Cultura Il Cairo collabora anche con il Centro Americano per la Ricerca Archeologica, al fine di unificare gli sforzi dell’area MENA per la digitalizzazione del patrimonio immateriale del Nord Africa e del vicino Medio Oriente. A questo proposito, giova menzionare il contributo dell’ingegnere nucleare Achille Furfaro, il quale, a nome e per conto di diverse compagnie britanniche ed italiane del settore (Memnon, PiQL e Kyranis), ha presentato nel corso del congresso le soluzioni più all’avanguardia per la condivisione sicura e la realizzazione tramite fibra ottica di archivi digitali inalterabili delle biblioteche, dei musei, delle collezioni delle foto storiche di repertorio e delle litografie presenti in Egitto. Il tema – anch’esso all’ordine del giorno – dell’impatto della crisi climatica sui programmi di gestione e di promozione turistica dei beni del patrimonio intangibile nelle città della costa nord del mediterraneo di Rosetta e Damietta è stato affrontato con estrema perizia dal panel dei relatori della Fondazione per la Salvaguardia del Patrimonio Egizio, con riferimento all’approvvigionamento ecosostenibile delle risorse naturali tramite la pesca in laguna e la coltivazione tradizionale delle palme. Infine, la professoressa Stefania Vaio dell’Università di Firenze ha magistralmente svolto il tema del contributo della ricerca della biologia molecolare applicata ai dati degli archivi biologici dei geni umani appartenenti ai popoli dell’età del bronzo, come nel caso della necropoli di Arano, allo scopo di tracciare la linea parentale femminile nei sistemi esodomici, descrivendo attraverso le analisi del DNA la filogenesi, i fenotipi, le abitudini alimentari, le condizioni sanitarie e l’organizzazione sociale dei diversi clan.
Per maggiori informazioni: Istituto Italiano di Cultura Il Cairo