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Il Dantedì culmine delle celebrazioni del Sommo Poeta
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Il Dantedì culmine delle celebrazioni del Sommo Poeta

Categorie: Cultura e creatività -Cinema e Audiovisivo -DanteDì
La ricorrenza promuove nel mondo il genio fiorentino con tanti eventi, il cui fulcro quest'anno è il "Dante" di Pupi Avati.
DANTE- TOKYO

Dante Alighieri, unanimemente riconosciuto come il padre della lingua italiana, è una delle figure che più ha influito sulla storia e sulla cultura del nostro Paese, del continente europeo e dell’intero mondo occidentale.

Vista l’indiscussa rilevanza dell’opera e della vita del Sommo Poeta, su indicazione del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale On. Antonio Tajani, e su iniziativa della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, è stata realizzata un’azione culturale diffusa per promuovere nel mondo l’immagine di Dante, coinvolgendo tutta la rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura.

L’iniziativa è culminata con le celebrazioni del Dantedì, il 25 marzo, giornata scelta dagli studiosi che riconoscono in questa data l’inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia.

Con il Dantedì, si promuove nel mondo l’immagine del genio fiorentino attraverso una serie di eventi di varia natura, il cui fulcro quest’anno è stato il recente lavoro cinematografico di Pupi Avati, “Dante” (2022). Tra gli interpreti Sergio Castellitto, Alessandro Sperduti, Enrico Lo Verso, Alessandro Haber, Milena Vukotic.

La pellicola, ispirata al libro Trattatello in laude di Dante di Giovanni Boccaccio, racconta il Poeta attraverso le parole di Boccaccio, che nel 1350 intraprende un viaggio per ritrovare la figlia di Dante. Durante il cammino, Boccaccio ripercorre gli episodi salienti della vita del Poeta, dall’incontro con Beatrice all’amicizia con Guido Cavalcanti, dalle guerre fra Bianchi e Neri all’ingresso in politica come priore fino all’”esilio infinito”. Intessuti nella trama emergono i personaggi della Divina Commedia, da Paolo e Francesca al Conte Ugolino, sotto forma di racconti raccolti da Dante lungo il suo peregrinare. Un percorso fra presente e passato, che insieme alla profonda umanità dei protagonisti regala allo spettatore una splendida galleria di borghi, castelli, chiese e affreschi dell’Italia centrale.

Con la narrazione di Boccaccio, interpretato da Castellitto, il regista bolognese restituisce uno sguardo inedito sull’uomo Dante, delineando la persona oltre il Poeta. Si tratta di un tragitto che spazia nel tempo e nella profondità umana del protagonista e, allo stesso tempo, regala allo spettatore un ritratto rispettoso e intenso di una delle figure più importanti della letteratura italiana.

L’opera è stata proiettata in più di 50 sedi in tutto il mondo e, in occasione del Dantedì, è stata proposta anche all’interno di più ampie celebrazioni in sedi come Belgrado, Berna, Istanbul, Losanna, Lugano e Zurigo.

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