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Il Racconto della Bellezza fa tappa a Buenos Aires
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Il Racconto della Bellezza fa tappa a Buenos Aires

Categorie: Archeologia e Patrimonio
Dal 6 novembre 2023, il pubblico della mostra "Forme e Colori dall’Italia preromana. Canosa di Puglia" potrà apprezzare i reperti archeologici originali preromani appartenenti alla cultura daunia), che saranno esposti nelle sale dell'Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires.
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Il 1 novembre 2023 a Buenos Aires è stata inaugurata la seconda tappa della mostraForme e Colori dall’Italia preromana. Canosa di Puglia”, parte del progetto “Il racconto della bellezza”, frutto di una collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero della Cultura, grazie al quale il patrimonio custodito nei depositi dei musei italiani è esposto nelle vetrine costituite all’estero dagli Istituti italiani di Cultura. La mostra, prima di una serie in via di realizzazione, è curata da Massimo Osanna (Direttore Generale Musei del MiC) e Luca Mercuri (Direttore delle Direzione Regionale Musei Puglia).

 La realizzazione di questa mostra si inserisce nell’ambito del programma di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale italiano all’estero “Il racconto della bellezza”, frutto della collaborazione congiunta tra la Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura (MIC).

La tappa di Santiago del Cile ha dimostrato quanto spazio e quanto interesse ci sia per la promozione all’estero di quella parte del patrimonio meno nota e che una volta valorizzata rappresenta un volano per i territori coinvolti. In questo è fondamentale il contributo degli Istituti italiani di Cultura, ramificati in oltre 60 paesi e che con questo programma ambiscono a rinnovare parte del loro pubblico, come avvenuto appunto in Cile.

Dopo la tappa presso la Sala Roma dell’Istituto Italiano di Cultura Buenos Aires, la mostra proseguirà nel 2024 a San Paolo del Brasile e a Città del Messico.

La presentazione della mostra si è svolta il 1 novembre presso la Sala Benedetto Croce dell’Istituto Italiano di Cultura e ha visto la partecipazione dell’Ambasciatore d’Italia in Argentina Fabrizio Lucentini, del Direttore Generale Musei (MIC) e curatore della mostra Massimo Osanna, della Addetta Reggente dell’Istituto Italiano di Cultura Giuliana Gentile e di una delegazione del Ministero della Cultura italiano. Tra i presenti: Luca Mercuri, curatore dell’esposizione insieme a Massimo Osanna; Elisabetta Scungio, responsabile del progetto Il racconto della bellezza; Francesco Longobardi, Direttore Delegato della Direzione Regionale Musei Puglia; Anita Rocco, archeologa e coordinatrice scientifica del progetto; Eleonora Crimi, responsabile di conservazione e restauro del MIC e Claudia Lucchese, Direttrice Delegata del Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

Dal 6 novembre 2023, il pubblico potrà apprezzare i reperti archeologici originali preromani appartenenti alla cultura daunia (dal IV al II secolo a.C.) che saranno esposti nella sala Roma dell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires.

Informazioni sulla mostra

La penisola italiana, prima dell’unificazione avvenuta sotto il dominio di Roma, era abitata da popoli molto diversi tra loro dal punto di vista culturale. In Puglia, fin dalla seconda metà del VII secolo a.C., convivevano i coloni greci che avevano fondato Taranto qualche decennio prima, i Messapi nel sud della regione, i Peucezi nel centro e i Dauni nella parte più settentrionale.

La mostra illustra i tratti peculiari della cultura dei Dauni, attraverso materiali archeologici provenienti da uno dei principali centri della regione, l’area di quella che oggi è Canosa di Puglia. Qui, tra il IV e il II secolo a.C., i cosiddetti principes, personaggi al vertice delle élites locali, si facevano seppellire in tombe a camera familiari, scavate nel tufo tenero locale, gli ipogei, con ricchi corredi funerari che rendevano manifesto alla comunità il loro status economico e culturale.

I pezzi selezionati provengono in gran parte dai depositi del Museo Archeologico Nazionale di Canosa di Puglia e dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Taranto e anche dai depositi della Soprintendenza di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Foggia e Barletta-Andria Trani, del Museo Archeologico di Santa Scolastica e della Soprintendenza Nazionale per i Beni Culturali Subacquei con sede a Taranto.

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