Durante la IX edizione del Jerusalem Jazz Festival, che dal 27 al 29 giugno ha avuto luogo presso il Museo di Israele a Gerusalemme, si è esibito tra gli altri il trio italiano Oliphantre in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv.
Il direttore artistico del festival, il trombettista di fama mondiale Avishai Cohen, ha invitato per l’occasione artisti di grande calibro come Dave Douglas, celebre trombettista americano, ma anche formazioni musicali in ascesa come il trio italiano Oliphantre.
Il nome del gruppo deriva dallo strumento in corno intagliato dal nome “olifante” e ci fa pensare d’istinto all’Aleph e ai suoi significati misteriosi, come un presagio di un esotico viaggio musicale dai risvolti sconosciuti. Esplosivo, conturbante e romantico, il trio si muove tra suggestioni hip hop, sferzanti linee rock e punk, groove e melodici lirismi, mescolati a spontaneità e improvvisazione, riuscendo a coniugare tradizione e linguaggi contemporanei in assoluta libertà. Testi e musica si fondono per dare vita a una ricerca interiore alla volta di quell’immaginario sonoro, di quei movimenti invisibili che sbaragliano i tentativi di spiegazione razionale.
Come ha spiegato Francesco Diodati, chitarrista del gruppo:
“Non c’è un’ispirazione particolare né un’estetica definita: per me è importante lo spirito d’improvvisazione e la ricerca del rischio che permea il jazz ‒ o almeno quello che piace a noi, come la sfrontatezza del punk, la pulsazione vibrante dell’hip hop, ma più che stili li chiamerei modi di approcciare il mondo”.
La forza innovativa degli Oliphantre, destinata a lasciare il segno, è data dai pezzi scritti e composti da Diodati, ma anche dal virtuosismo di Stefano Tamborrino alle percussioni e indubbiamente dalla bravura della cantante, Leïla Martial, che ha studiato al Collège Aretha Franklin di Marciac e all’Università di Tolosa formandosi non solo come cantante e performer, ma anche come attrice-clown. Il suo lavoro spazia tra collaborazioni che vanno dalla musica del popolo Inuit a progetti di musica contemporanea.
Per maggiori informazioni: Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv