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Inaugura a Lubiana la mostra "Michelangelo Pistoletto. Quarta generazione"
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Inaugura a Lubiana la mostra “Michelangelo Pistoletto. Quarta generazione”

Categorie: Cultura e creatività -Arti Visive
Il progetto espositivo offre uno spaccato dell'opera dell'artista italiano contemporaneo, coinvolgendo lo spettatore in un dialogo diretto con l'arte.
Michelangelo Pistoletto. Quarta Generazione. Immagine tratta dal sito dell'Istituto Italiano di Cultura di Lubiana
Michelangelo Pistoletto. Quarta Generazione. Immagine tratta dal sito dell’Istituto Italiano di Cultura di Lubiana

L’Istituto Italiano di Cultura di Lubiana inaugura il 29 settembre la mostra “Michelangelo Pistoletto. Quarta Generazione” curata da Alenka Gregorič e dedicata all’opera di uno dei maggiori artisti del Novecento. Il percorso espositivo propone un spaccato delle fasi principali del suo lavoro creativo, a partire dagli Anni Sessanta dello scorso secolo, con un’enfasi particolare sul suo periodo “scuro”, che è servito come punto di partenza nel concepire l’esposizione, nel selezionare le opere e nell’inquadrare la drammaturgia della mostra alla Galerija Cukrarna in collaborazione con l’Associazione per l’Arte Contemporanea Zerynthia di Roma.

Il titolo dell’esposizione, “Quarta generazione”, si riferisce pure a questo momento che ha avuto un impatto fondamentale sulla successiva pratica dell’artista. Opere di questo periodo raramente presentato (1985/1989) – che in uno dei suoi scritti l’artista ha definito “L’Arte dello Squallore” – sono proposte al secondo piano della galleria. Oltre ai disegni, ai dipinti e alle sculture la mostra include un dipinto nero che, guidati dall’artista, gli studenti dell’Akademija za likovno umetnost in oblikovanje di Lubiana hanno creato in situ su una parete di 70 metri.

Il primo piano della Galleria ospita una selezione dei lavori probabilmente più noti di Pistoletto, i “Quadri specchianti” – che spaziano da un autoritratto del 1961 ai più recenti lavori -, gli “Oggetti in Meno” (1965/1966) – che furono le prime avvisaglie delle tendenze del movimento Arte Povera – ed opere che ora sono oggetti iconici di questo movimento, come la “Venere degli stracci “(1967) e le sculture bianche degli Anni Ottanta.

La mostra si conclude con “Il Terzo Paradiso”, progetto ch’è stato al centro dell’attenzione creativa dell’artista dal 2003. Il simbolo del progetto è una riconfigurazione del segno matematico dell’infinito. Ponendo la vita al centro dell’infinito, l’artista usa il simbolo per riflettere sulla diversità delle relazioni umane e per sottolineare l’importanza della riconciliazione e della responsabilità dell’individuo nei confronti degli altri e della natura.

Nella storia dell’arte Michelangelo Pistoletto è uno dei principali rappresentanti dell’Arte Povera. Così chiamata nel 1967 dal teorico, critico e curatore d’arte Germano Celant, l’Arte Povera nacque come un attacco ai paradigmi valoriali dei sistemi politico, economico ed artistico del tempo, portando a un distacco dall’utilizzo di materiali e metodi tradizionali nell’arte.

Nei propri lavori Pistoletto intende coinvolgere lo spettatore in un dialogo diretto con l’arte, includerlo attivamente nelle composizioni e soprattutto incoraggiarlo a riflettere sul tempo – sul tempo trascorso, rappresentato dalle figure sugli specchi, e sul tempo presente del nostro sguardo.

Maggiori informazioni su: iiclubiana.esteri.it.

 

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