L’Istituto Italiano di Cultura di Colonia ha sostenuto la residenza di Adriano Bolognino del Centro Nazionale di Produzione della Danza Körper presso lo Hessisches Staatsballet di Darmstadt dal 20 febbraio al 4 marzo 2023. Nel corso di tale residenza, Adriano Bolognino ha lavorato alla produzione di Samia, il suo prossimo spettacolo, ispirato al libro Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella, in cui si racconta la storia dell’atleta somala Samia Yusuf Omar. Oltre alla questione della disuguaglianza, Bolognino si sofferma sulla situazione sociale delle donne in Africa. Ispirandosi alla storia di Samia, il brano vuole essere un inno alla libertà, utilizzando i mezzi del corpo, della voce e del carattere. La libertà di scegliere chi vuoi essere è un lusso che sembra ancora utopico per una donna, non solo in Somalia.
A conclusione della sua esperienza tedesca, Adriano Bolognino ha voluto condividere con noi alcune considerazioni sul suo lavoro e sul mondo della danza.
Nonostante la tua giovane età hai già una bella carriera con collaborazioni internazionali all’attivo. Cosa puoi raccontarci del mondo della danza italiano e quali differenze hai riscontrato nelle tue esperienze all’estero?
Ho iniziato il mio percorso in Italia, non è stato e non è semplice, ma sono testardo e piano piano ho cercato di ritagliarmi più spazio possibile. Oggi sono felice di sentirmi accolto da molte realtà italiane, e sto sentendo l’esigenza di ampliare sempre più i miei orizzonti. Il mondo della danza italiano ha alcuni aspetti ancora un po’ deboli. Purtroppo non ci sono sempre le risorse che servirebbero, ma credo ci sia grande talento e tanta voglia di donare, spesso soffocata però da forze più grandi e fattori esterni alla parte “creativa”.
All’estero alcune volte c’é più apertura, più sostegno e questo può permettere di prendersi dei rischi in più.
Sei stato selezionato per partecipare alla residenza presso lo Hessisches Staatsballet, durante il soggiorno tedesco hai lavorato sullo spettacolo “Samia”. Qual è stato l’apporto che questa esperienza ti ha permesso di aggiungere e in che modo ha arricchito la coreografia e più in generale il significato dell’opera?
Vorrei raccontare la storia di SAMIA a più persone possibili, entrare in contatto con diversi pensieri e modi di percepire i temi affrontati. È stato bello parlarne con il pubblico durante la prova aperta perché è sempre uno dei miei momenti preferiti quello del feedback con l’audience. La residenza mi ha permesso di utilizzare uno spazio meraviglioso e soprattutto tempo per capire cosa voglio ancora esplorare in questo lavoro, come e con chi.
Quest’anno avevi già collaborato, anche se in forma molto diversa, con un IIC per lo spettacolo “Come Neve” tenutosi al Nitja Center for Contemporary Art in Norvegia. Come percepisci il sostegno delle istituzioni italiane per promuovere le arti e gli artisti italiani all’estero?
Credo sia una grandissima risorsa perché grazie al supporto degli Istituti Italiani di Cultura, senza i quali forse non avrei potuto fare alcune importanti esperienze, ho avuto l’occasione di arricchire la mia danza e la mia persona. Viaggiare e portare le mie creazioni verso nuove terre, mi fa crescere tanto ogni volta. Scoprire pubblici diversi, organizzazioni, nuovi contatti credo siano punti fondamentali per la carriera di ogni artista. In entrambe le esperienze ho avuto una grandissima accoglienza e tanto supporto, e spero queste siano sono le prime di altre occasioni per collaborare.
Queste esperienze cosa ti hanno permesso di comunicare e condividere con il pubblico internazionale del tuo bagaglio artistico-espressivo? Ti hanno aiutato ad entrare in contatto con l’ambiente creativo dei Paesi che hai visitato dando luogo a ulteriori collaborazioni e sperimentazioni?
Non solo queste opportunità hanno regalato nuovi contatti, ma hanno sicuramente donato ai lavori dei nuovi dettagli, dei nuovi punti di vista. Ho potuto scoprire cose dei miei stessi lavori che erano ancora celate. Gli incontri in Norvegia e in Germania mi hanno anche dato una nuova forza e una grande energia. Anche per le interpreti dei miei lavori confrontarsi con pubblici non italiani è stato emozionante. Parliamo attraverso la danza e questo è magico!
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Nato a Napoli nel 1995, Bolognino ha vinto il premio Danza&Danza 2022 come coreografo emergente. Fra i suoi lavori principali nel 2022 ha creato un duetto per l’étoile Eleonora Abbagnato e Jacopo Tissi per Laura Biagiotti Fashion show al Piccolo di Milano; la short Creation “Come Neve” in collaborazione con Nitja Senter in Norway, l’Ambasciata Italiana in Norvegia, L’Istituto di Cultura Italiano di Oslo ed Orsolina28. Il suo ultimo lavoro “Rua da Saudade” ha debuttato a Torino Danza Festival, in co-produzione con il Teatro Stabile di Torino, Fondazione i Teatri Reggio Emilia. La Biennale di Venezia gli ha commissionato un lavoro per il festival 2020 (“Your body is a battleground\solo version”), selezionata nel 2021 per il Campania Teatro Festival e per l’Italia dei Visionari.