Si sta per aprire la settima edizione dello Sharm El Sheikh International Theatre for Youth (SIFTY), che si terrà dal 25 al 30 novembre, promossa del Ministero della Cultura egiziano e del Governatorato del Sinai meridionale. Fondato da Mazen El Gharabawy, attore e Direttore presso il Ministero della Cultura egiziano, il Festival si propone di fornire un’opportunità ai giovani professionisti del settore decentralizzando la scena artistica e rilanciando il turismo nel sud del Sinai.
Il Festival ha dedicato all’Italia l’intera giornata del 27 novembre, intitolata appunto “Italia Day”, in cui il nostro Paese si esibirà con due première assolute in Egitto: “Soft Rains” di Paolo Alessandri al Cultural Palace Theater e “Clan Macbeth” di Daniele Scattin con Marzia Tedeschi al Domina Coral Bay.
“Soft Rains” intende rappresentare la fine dell’Umanità come se andasse in scena quotidianamente davanti ai nostri occhi, illuminata dai led, amplificata da microfoni wireless, filmata da smartphones e condivisa sui social. Nove attori – completamente autosufficienti, in grado di gestire da soli luci e musiche direttamente dal palcoscenico – ritraggono un’umanità autoreferenziale, edonistica, esibizionista e insicura, durante il suo ultimo giorno sulla terra.
“Clan Macbeth”, che ha già riscosso notevole successo di critica e di pubblico al festival MITF di New York nel 2014, esplora invece l’essenzialità dei sentimenti con tre soli personaggi, che riescono a comunicare il senso profondo del noto dramma con parole e con visioni che cambiano durante lo spettacolo. Figure e ombre di una tragedia. Musiche di oggi e di ieri. Voci lontane che fanno eco ai personaggi.
Tra le sezioni a premi ci sono la rappresentazione teatrale di strada, la scenografia, la drammaturgia non tradizionale e il monodramma. Per quest’ultimo, l’Italia potrà esprimere la sua voce grazie alla presenza nella giuria di Barbara Bettin, responsabile della gestione culturale e amministrativa del Teatro Stabile di Torino e autrice del libro “Il teatro della città”, dedicato proprio allo Stabile di Torino.