Per i 100 anni dalla morte di Giovanni Verga, viene riproposto in Germania “I Malavoglia” (1881) nella nuova traduzione in tedesco di Anna Leube. In quest’occasione, l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino organizza un incontro sulle sfide imposte dalla traduzione di un grande classico tra la stessa Leube e l’italianista Bernhard Huss.
L’incontro si svolgerà online, sulla pagina Facebook dell’Istituto e sulla piattaforma Zoom, il 2 febbraio.
Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840, è il massimo esponente del cosiddetto Verismo. Dopo una prima formazione giuridica, decide di dedicarsi esclusivamente alla letteratura e, nel 1865, si trasferisce a Firenze dove compone i suoi primi romanzi: “Una peccatrice” e “Storia di una capinera”. Successivamente frequenta l’ambiente degli Scapigliati a Milano e, a partire dall’influsso del realismo francese, matura una nuova idea di letteratura che espone in diversi scritti teorici. Secondo Verga, la letteratura narrativa deve raccontare la vita e la realtà calandovisi all’interno e adottando il punto di vista dei suoi protagonisti. Ciò comporta, da parte dell’autore, un intenso lavoro sulla lingua che mette insieme mimesi del parlato e costruzione letteraria.
Dalla svolta verista, Verga progetta un ampio racconto della società coeva che doveva svolgersi attraverso più opere, sul modello della “Commedia umana” di Honoré de Balzac e del ciclo dei “Rougon-Macquart” di Émile Zola. Vedono così la luce alcuni romanzi e racconti di ambiente siciliano: oltre ai “Malavoglia”, è il caso di “Vita dei campi” (1880), “Novelle rusticane” (1883) e “Mastro don Gesualdo” (1889). Il progetto resta però incompiuto. Verga non arriva mai a ultimare i lavori che dovevano essere dedicati all’alta borghesia e agli ambienti aristocratici, probabilmente perché meno consoni al suo stile che fa della rappresentazione degli ultimi uno strumento per raccontare il dramma esistenziale dell’uomo, stretto tra le forze della Storia e del destino. Verga muore a Catania nel 1922.
Anna Leube, già editor presso la casa editrice Hanser, è traduttrice, tra gli altri, di Bruce Chatwin, Shirley Jackson, Claudio Magris, Michael Ondaatje, Alberto Savinio e Italo Svevo.
Bernhard Huss è professore di Romanistica alla Freie Universität Berlin e direttore dell’Italienzentrum. Grande specialista di Petrarca, si occupa anche di narrativa italiana moderna e contemporanea.
Maggiori informazioni su iicberlino.esteri.it