Al centro della grande mostra “De Chirico. Realtà magica“, in esposizione all’Hamburger Kunsthalle, fino al 24 maggio 2021, vi sono gli ironici quadri di De Chirico risalenti alla fase sperimentale che va dal 1909 al 1919. In questo periodo, insieme a Giorgio Morandi, Carlo Carrà e suo fratello, Alberto Savino, De Chirico pose le basi per un “modernismo diverso” con la Pittura metafisica. I dipinti evidenziano come l’artista, nato nella città portuale greca di Volos, sia stato influenzato dalle diverse culture europee, dai miti greci alla filosofia tedesca. Ciò che influenza De Chirico in particolare sono i dipinti del pittore simbolista Arnold Böcklin, così come i lavori di Max Klinger, Salvador Dalì e Max Ernst, che scopre nel suo periodo di formazione nei musei di Monaco. Anche le esperienze di luce e spazi dell’avant-garde francese e parigina sono particolarmente rilevanti.
Nelle sue enigmatiche vedute di città deserte, dipinte con precisione, con torri, arcate, piazze e facciate di palazzi tra luci e ombre, De Chirico cerca di rende visibile l’invisibile, nel periodo della prima guerra mondiale. Solamente le ombre figurative usate singolarmente e i manichini dall’aspetto surreale rompono il vuoto dello sfondo. Sono immagini enigmatiche, piene di intuito, ricordo e presagio. Immagini oniriche, in cui il tempo sembra fermarsi e lascia intravedere un mondo virtuale oltre le apparenze.
L’ambiguità, il virtuosismo e un senso di virtualità quasi anticipata sono oggi particolarmente impressionanti: l’esperienza dello spazio, del tempo e delle immagini di luoghi deserti e inquietanti sono divenuti infatti realtà, nell’anno della pandemia.
La mostra ha il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Berlino.
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