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La traduzione di "Euridice aveva un cane" di Michele Mari presentata a Stoccolma
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La traduzione di “Euridice aveva un cane” di Michele Mari presentata a Stoccolma

Categorie: Cultura e creatività -Editoria e Letteratura
La traduzione è stata commissionata dal Direttore dell’Istituto, Francesco Di Lella, e realizzata da Johanna Hedenberg, con una revisione di Ida Andersen.
euridice

L’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma è lieto di comunicare la pubblicazione della traduzione svedese della raccolta di racconti del 1993 di Michele Mari, “Euridice aveva un cane”, con il titolo “Eurydi-ke hade en hund” per la collana Cartaditalia, edito dall’Istituto stesso. La traduzione è stata commissionata dal Direttore dell’Istituto, Francesco Di Lella, e realizzata da Johanna Hedenberg, con una revisione di Ida Andersen, entrambe affermate traduttrici di autori e autrici italiani, tra cui Italo Calvino, Elena Ferrante, Roberto Saviano e Tonino Guerra. La copertina è stata pensata e disegnata dall’illustratore, Guido Scarabottolo, appositamente per l’edizione svedese del libro.

L’artista ha descritto così l’esperienza:

“Per molti anni ho disegnato copertine di libri, centinaia di copertine e, come mi succede ancora oggi, ogni volta ho l’impressione di fare qualcosa di illegale. Se non si tratta di un libro, come ad esempio Pinocchio, che ha avuto decine e decine di interpretazioni visive, per cui aggiungerne una è non solo accettabile ma addirittura quasi necessario, fare un disegno per la copertina mi imbarazza ancora. Il fatto è che un disegno posto sulla copertina in qualche misura indirizza la lettura, si frappone tra il testo e il lettore, e questo, forse, non dovrebbe accadere. Così cerco di essere il più vago e reticente possibile. Specialmente con gli scrittori che mi piacciono.”

“Euridice aveva un cane”, pubblicato nel 1993 per Bompiani e riproposto da Einaudi prima nel 2004 e poi nel 2016, è una raccolta di straordinari racconti, visionari e malinconici, ambientati di solito in luoghi sereni – una località di villeggiatura, un collegio, una scuola – ma carichi di segnali inquietanti. Mari mette in scena storie di vita quotidiana in cui paura e umorismo, invenzioni irresistibili e finali imprevisti, attendono il lettore, che può così vivere nuovamente i terrori e i turbamenti dell’infanzia e dell’adolescenza. I diciotto racconti di “Euridice” si muovono con disinvoltura tra generi e registri linguistici diversi, da riflessioni sull’infanzia, tema prediletto dello scrittore, a parodie dell’epica medievale. Mari gioca e sperimenta con la lingua, mescolando liberamente parole nuove, espressioni arcaiche e figure retoriche insolite. Lo stile ha forti echi dei classici italiani, con particolare riferimento alle “Operette morali” di Giacomo Leopardi.

Fondata nel 2010 dall’allora direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, Paolo Grossi, Cartaditalia svolge un’attività editoriale attraverso la pubblicazione di scrittori e scrittrici italiani in traduzione svedese. La collana principale è Cartaditalia, di cui “Euridice aveva un cane” rappresenta il tredicesimo titolo. Nel 2021 e nel 2022 sono state date alle stampe due antologie, parte di una nuova serie, Comete, che offre una panoramica della produzione lirica femminile in Italia durante il Novecento.
L’obiettivo della casa editrice è quello di rafforzare la presenza in Svezia di autori viventi di grande rilievo, promuovendo titoli che difficilmente trovano spazio nei cataloghi dell’editoria locale; ridare (o, in taluni casi, dare tout court) visibilità a classici del Novecento italiano dimenticati, trascurati o comunque assenti dai banchi delle librerie; riservare infine un’attenzione privilegiata alla poesia contemporanea.

Michele Mari (Milano, 1955), è uno scrittore, poeta, saggista e traduttore di classici inglesi. Fin dal suo debutto nel 1989, Mari si è distinto per un linguaggio curato e la commistione di generi diversi. È stato professore di Letteratura italiana all’Università degli Studi di Milano fino al 2020, periodo che ha dedicato principalmente allo studio e all’insegnamento della letteratura settecentesca.

Guido Scarabottolo (Sesto San Giovanni, 1947), laureato in architettura presso il Politecnico di Milano, nel 1973 è entrato a far parte dello studio Arcoquattro, che si occupa di architettura e comunicazione visiva in ambito editoriale e pubblicitario. Grafico e illustratore, ha lavorato per tutti gli editori italiani, la RAI, le principali agenzie di pubblicità e le maggiori aziende nazionali. Ha collaborazioni in Giappone e negli Stati Uniti. Sue illustrazioni sono apparse in numerose mostre, in Italia e all’estero. Vive e lavora a Milano.

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Collana Cartaditalia

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MARI Michele, writerphoto: © BASSO CANNARSA

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