L’Österreichisches Filmmuseum, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, la Cineteca Nazionale e Cinecittà, ha inaugurato lo scorso 11 gennaio la sua tradizionale retrospettiva, in quest’occasione dedicata a Liliana Cavani e Marco Bellocchio e aperta fino al 29 febbraio.
Dopo i film di Pasolini, Bolognini e Lizzani proposti nel 2023, Bellocchio e Cavani rappresentano le generazioni successive di cineasti emiliano-romagnoli, che hanno raggiunto la fama mondiale negli anni ’60 e ’70.
“Eravamo interessati a un nuovo cinema che affrontasse i problemi del nostro tempo. Ci interessava la psicologia della politica”, ha riassunto in seguito Liliana Cavani.
Il suo The Night Porter / Il portiere di notte (1974), girato a Vienna con Dirk Bogarde e Charlotte Rampling, può essere visto come il culmine di questa definizione. Un cinema dell’incertezza che lavora su più livelli, non solo psicologico e politico, ma anche materialistico e spirituale, consapevolmente mitologico e spesso satirico.
Bellocchio si era già imposto come una delle voci di spicco di questo nuovo corso del cinema italiano, con il suo esordio nel lungometraggio I pugni in tasca (1965). Cavani e Bellocchio sono legati da una folgorante ambivalenza, pur nella diversità dei loro approcci.
La retrospettiva presenta la produzione cinematografica completa di Liliana Cavani, compresa la prima austriaca del suo nuovo film, L’ordine del tempo (2023), e un’ampia selezione dei film di Marco Bellocchio.
Per maggiori informazioni: Istituto Italiano di Cultura di Vienna