L’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv inaugura martedì 21 febbraio la mostra “Olivetti – Non solo macchine da scrivere”, presso la Vitrina Gallery dell’Università israeliana Holon Institute of Technology.
La mostra si concentra sulla storia di uno dei marchi industriali di maggior successo del Novecento, noto soprattutto per le sue macchine da scrivere che rivoluzionarono il campo della comunicazione, del lavoro manageriale e d’ufficio. Azienda leader dell’industria tecnologica italiana, la Olivetti si è distinta per le innovazioni radicali apportate a design di prodotto, architettura e pubblicità, ma anche per aver aperto a considerazioni culturali ed estetiche ogni fase della progettazione e della produzione e per l’attenzione rivolta alle questioni sociali e ambientali in tutte le aree della sua attività.
Oltre ai prodotti iconici Olivetti, quali macchine per scrivere, macchine da calcolo e persino i primi computer, l’interesse della mostra si estende all’innovativo impianto pubblicitario e grafico olivettiano, attraverso numerosi manifesti, annunci e spot pubblicitari firmati dai più famosi designer italiani – tra cui Giovanni Pintori – che prestarono il loro talento all’azienda. Altre sezioni della mostra sono dedicate all’evoluzione del logo Olivetti, ai diversi caratteri, anche arabi ed ebraici, progettati per le macchine per scrivere, fino ai negozi storici Olivetti, in Italia e nel mondo.
Nel corso della serata, la Vitrina Gallery ospiterà The Typists’ Guild, una performance di scrittura intuitiva realizzata con la partecipazione del pubblico. Due scrittori armati di macchine da scrivere Olivetti – Amir Harash (ebraico) e Amir Atzmon (inglese) – conversano con i visitatori della mostra e improvvisano brevi testi su richiesta: ritratti istantanei, versi romantici, scuse sincere, interpretazioni oniriche ed altro.
Amir Harash è un autore di prosa che si diverte con uno spettacolo basato sulla scrittura sotto lo pseudonimo “Typist A”. I due libri di Harash pubblicati da Keter, “Ytbatel Haolam” (2013) e “Bronze” (2019), tracciano il confine tra reale e fantastico. Altri due libri, ancora in fase di editing, saranno presto pubblicati da Am-Oved.
Amir Atzmon è attivo nell’improvvisazione teatrale da oltre 13 anni ed è stato co-fondatore di due dei gruppi israeliani più influenti e artisticamente avanguardistici: Lamabati e Momentum. Si esibisce e insegna in Israele, in Europa e nei festival di tutto il mondo. Atzmon fa parte della compagnia di teatro playback “Or hozer”.