L’Ambasciata d’Italia a Rabat e l’Istituto Italiano di Cultura di Rabat partecipano al Marrakech Short Film Festival con la proiezione, il 23 settembre, del film “Babal”.
Il cortometraggio per la regia di Teodora Pampaloni è stato girato durante lo scoppio della pandemia Covid 19 quando, all’improvviso, l’umanità frenetica e globalizzata si è fermata.
Babal, prendendo ispirazione dall’episodio biblico della Torre di Babele, è una rappresentazione evocativa di questo periodo di pandemia Covid-19 e tenta di rispondere alla domanda: “Le lingue uniscono le persone o le dividono?” per giungere alla conclusione che la musica è l’unico linguaggio universale.
Teodora Pampaloni è nata a Firenze, ha vissuto tra Città del Capo e Londra dove ha studiato antropologia sociale. Ha conseguito un master in cinema documentario all’Università di Tel Aviv. Racconta la regista:
Il film è in esperanto, una lingua nata per divenire ecumenica, dunque per tornare in una Babele che cresce e si eleva dai conflitti territoriali, di possesso e potere, come l’iperbole in un costante divenire verso il divino. Il corto è suddiviso in cinque fasi di un sogno: il paradiso perduto in cui l’umanità è divisa dalla parola, la pandemia, il periodo della quarantena in un luogo immaginario in cui stereotipi umani convivono senza parlare; poi tornano a parlare e litigare; l’ultima fase è l’elevazione degli stessi che avviene attraverso la musica (linguaggio universale) che li porta sulla cima della torre.
Maggiori informazioni su: iicrabat.esteri.it.