L’Istituto Italiano di Cultura di La Valletta ha preso parte al progetto “Decadence, Now” con una conferenza di Elisa Segnini sul tema della traduzione “decadente” nell’esperienza letteraria dannunziana.
Gabriele D’Annunzio non è l’inventore del decadentismo ma, come ha scritto Guy Tosi, è certamente il suo “rappresentante più enciclopedico”. La conferenza si è concentrata sulla sua attività di traduttore, sul rapporto con i suoi traduttori e sulla fortuna globale della sua opera, con un focus su cosa significhi produrre una traduzione “decadente”.
Il caso di D’Annunzio, infatti, dimostra che la traduzione e la scrittura biografica possono essere considerate pratiche decadenti dai confini porosi, che implicano una riscrittura nostalgica e una reimmaginazione del passato, oltre che un viaggio di introspezione interiore.
“Decadence, Now” è una mostra di opere d’arte, oggetti, musica e oggetti di uso comune del movimento Decadentista. Il progetto sostiene che lo studio critico del decadentismo non dovrebbe limitarsi alla sua tradizionale associazione con la morbosità, il culto dell’artificialità, l’esotismo e l’estetismo. Sebbene questi argomenti dominino la trama tematica del movimento decadente e la sua influenza duratura sulla cultura del XX secolo, essi continuano ad alimentare una nuova ondata di decadentismo contemporaneo nella cultura visiva.
Elisa Segnini (PhD, Università di Toronto) è docente di Letteratura italiana e comparata presso l’Università di Glasgow. La sua ricerca si concentra sulla letteratura italiana in una prospettiva di world literature, con particolare attenzione alla narrativa fin-de-siècle e contemporanea.
Nella cornice del progetto si è tenuto anche un ciclo di concerti, che ha trasformato Palazzo de la Salle, sede della Malta Society of Arts , in un salotto della Belle Époque. In linea con il tema “Decadenza, ora” sono stati rappresentati alcuni dei più bei repertori dei canoni tedesco, francese e italiano. Ogni programma ha esplorato le molteplici anime del decadentismo.
L’Istituto ha sostenuto in particolare il recital dal titolo “Tanto la vita”, interpretato dal tenore Raffaele Abete e dal soprano Gillian Zammit accompagnati da Lucia Micallef, con la salonnière Denise Mulholland. La serata è stata scandita dall’esecuzione di canzoni di Francesco Paolo Tosti ed estratti d’opera da La Boheme e Tosca.
Maggiori informazioni su: iicvalletta.esteri.it.