All’inizio è solo un bambino come tanti, nato in Senegal da un padre pugile che vive nel mito di Mouhamed Alì e che sogna per il figlio un futuro sul ring. Poi quel bambino, il nome dato in onore del campione che per ben due volte riesce a incontrare, un pugile lo diventa davvero, spronato dal padre a durissimi allenamenti a ogni ora del giorno e della notte.
“Mi chiamo Mouhamed Alì” è la biografia di Mouhamed Alì Ndiaye, pugile italo-senegalese, campione italiano e campione europeo dei pesi super medi. Un romanzo scritto a quattro mani con Rita Coruzzi che Mouhamed Alì presenterà il prossimo 24 Settembre presso l’Istituto Italiano di cultura di Dakar, intervistato da Chiara Barison, giornalista della TV senegalese TFM.
Prima di diventare un campione di boxe Alì ha dovuto affrontare un cammino lungo e tortuoso, che parte da Pikine, passa per la Francia e arriva in Italia, dove conosce sua moglie e diventa cittadino italiano. Con i colori italiani vince, nel 2011, il titolo dell’Unione Europea. Nel 2015 “appende i guanti al chiodo” ed intraprende un’altra strada, che lo accomuna ad altri campioni sportivi senegalesi: la solidarietà. Nel 2012 è stato nominato dal Senegal Ambasciatore di buona volontà per i disabili grazie al suo generoso impegno per fornire di mezzi per disabili il quartiere dove è nato, Pikine. Successivamente si è impegnato per portare a Touba diverse ambulanze e mezzi di soccorso italiani. Da campione sul ring a campione di solidarietà.
Per partecipare all’evento iicdakar.esteri.it.