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Mostra “Buone Nuove. Women Changing Architecture”: al via il tour mondiale della mostra
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Mostra “Buone Nuove. Women Changing Architecture”: al via il tour mondiale della mostra

Categorie: creatività e innovazione -Design e Architettura
La mostra, che presenta al grande pubblico il lavoro delle più importanti architette moderne e contemporanee operanti in Italia, ed approfondisce la tematica delle interazioni esistenti tra spazio e genere nell’opera di progettazione, è stata inaugurata a Stoccolma. Il progetto è prodotto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e curato da Fondazione MAXXI – museo nazionale delle arti del XXI secolo.
Buone Nuove LE PIONIERE ok

La mostra “Buone Nuove. Women Changing Architecture” intende offrire al pubblico internazionale un nuovo e più inclusivo punto di vista sull’architettura. Il progetto espositivo documenta il contributo dato da progettiste, duo, team femminili e collettivi alle conquiste e alla qualità dell’architettura moderna e contemporanea in Italia. La mostra, curata da Pippo Ciorra, Elena Motisi ed Elena Tinacci di MAXXI Architettura, è un progetto originale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, curato da Fondazione MAXXI – museo nazionale delle arti del XXI secolo, che gemma dall’esposizione madre “Buone Nuove. Donne in architettura”, frutto del lavoro dello stesso team curatoriale, e presentata al MAXXI di Roma dal dicembre 2021 all’ottobre 2022.

In occasione della Stockholm Design Week 2023 (6-12 gennaio 2023), l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma “C. M. Lerici” inaugurerà la prima tappa di un tour mondiale che presenterà i risultati della ricerca architettonica in Italia, condotta da designer italiane ed internazionali, accostandoli al lavoro delle colleghe progettiste svedesi. La curatela delle integrazioni locali si deve invece alle ricercatrici e architette Monica Prencipe e Chiara Monterumusi.

DESIGN DELLA MOSTRA E CONTENUTI

Il progetto allestitivo originale, specificamente pensato, nella sua modularità strutturale, per adattarsi ai diversi spazi delle sedi espositive estere, è curato dall’architetta Matilde Cassani, come per l’edizione madre presentata al MAXXI di Roma.

L’allestimento è caratterizzato da quattro grandi tavoli e da una serie variabile di pannelli espositivi verticali. I tavoli, elementi d’arredo tipici degli studi di architettura, divengono qui struttura che invita il visitatore a unirsi in modo quasi “conviviale” alle storie delle architette. Vi sono documenti, fotografie, disegni, pubblicazioni, schizzi, video, oltre alle biografie e ai ritratti delle architette.

La prima sezione – Storie di architette italiane – è dedicata ad alcune delle più interessanti professioniste italiane dal dopoguerra ai giorni nostri. Si va da Lina Bo Bardi al successo delle opere di Gae Aulenti, a esempi attuali di grande interesse come Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, fino alle giovani ed ultime generazioni.

La seconda sezione – Pratiche in Italia – si concentra invece su una serie di importanti opere realizzate in Italia da designer internazionali, spesso in collaborazione con aziende e professionisti locali, in un periodo che copre i primi due decenni del secolo attuale. La sequenza inizia con la celebre progettista del MAXXI Zaha Hadid e prosegue con figure altrettanto importanti, come Grafton Architects e SANAA (entrambe con progetti edilizi per l’Università Bocconi), Benedetta Tagliabue (progettista italiana da anni di base a Barcellona, di cui è qui presentato il progetto della Chiesa di San Giacomo Apostolo a Ferrara), il Parco Romana di Elizabeth Diller a Milano e le opere dello studio Inside Outside di Petra Blaisse.

Le ultime due sezioni – Narrazioni e Visioni – comprendono interviste a esperte e studiose sul tema della parità di genere nell’architettura e una serie di opere video dedicate al rapporto sempre più consapevole tra le tematiche di genere e la progettazione. In Narrazioni, realizzate dal collettivo architettonico internazionale Mies TV, vengono presentate le voci ancora attuali di pioniere come Phyllis Lambert o studiose di lungo corso come Mary McLeod o Beatriz Colomina, con quelle di figure cresciute nel pieno flusso del cambiamento, come Giovanna Borasi o le giovanissime Liz Ogbu e Manon Mollard. Le Visioni, frutto dei lavori del programma europeo Future Architecture, rappresentano invece la parte più attivista della mostra, un passo avanti verso una condizione in cui l’evoluzione dei rapporti e della complessità di genere non può non impattare la concezione e la gestione dello spazio.

Il progetto allestitivo permette inoltre di integrare la narrazione con nuovi pannelli verticali, per introdurre l’esperienza di designer e progettiste locali, operanti nei Paesi che ospiteranno la mostra.

“BUONE NUOVE” A STOCCOLMA: APERTURA AL PUBBLICO E SERATE INAUGURALI

Accanto ai nomi già parte del progetto allestitivo partito dal MAECI a Roma, l’iniziativa espositiva di Stoccolma si arricchisce di due figure svedesi preminenti, la pioniera modernista Ingrid Wallberg e l’avanguardista Anna Chavepayre, per tracciare collegamenti e riflettere comparativamente grazie al contributo della controparte scandinava.

La mostra aprirà al grande pubblico lunedì 6 febbraio 2023 durante gli orari di apertura delle sale dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma “C. M. Lerici”, in Gardesgatan 14, 115 27, Stoccolma.

Alle 18:00 di giovedì 9 febbraio, invece, la mostra sarà ufficialmente inaugurata dalla designer Matilde Cassani e dalle curatrici Elena Motisi ed Elena Tinacci.

Infine, il 10 febbraio 2023, sempre alle ore 18:00, il curatore Pippo Ciorra presenterà la proiezione di Visioni, una serie di cinque video prodotti dai partecipanti all’Architecture Film Summer School, un workshop organizzato nell’ambito del programma europeo Future Architecture. Attraverso linguaggi e approcci diversi, che vanno dalla reinterpretazione critica degli spazi pubblici alla performance scultorea, attraverso la rappresentazione non binaria dello spazio, queste opere tentano di rispondere alla domanda: l’identità di genere può essere un modo per definire, percepire e progettare lo spazio in cui viviamo?

Per ulteriori informazioni, di seguito i link d’interesse:

Buone Nuove” a Stoccolma

https://iicstoccolma.esteri.it/iic_stoccolma/it/gli_eventi/buone-nuove-women-changing-architecture.html

Evento inaugurale a Stoccolma

https://iicstoccolma.esteri.it/iic_stoccolma/it/gli_eventi/calendario/2023/02/design-e-video-night-visions-buone.html

Proiezione “Visioni” a Stoccolma

https://iicstoccolma.esteri.it/iic_stoccolma/it/gli_eventi/calendario/2023/02/design-e-video-night-visions-buone_0.html

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