La mostra fotografica realizzata con tecnologie innovative dal fotoreporter Massimo Sestini presenta i luoghi di Dante Alighieri nel percorso che si snoda dalla sua città natale Firenze a Ravenna, dove sono conservate le sue spoglie, passando per la sorgente dell’Arno sul Monte Falterona, ma anche da Venezia, Roma, Verona e Poppi, in un vero e proprio reportage fra passato e presente. L’esposizione fotografica, organizzata dall’Associazione MUS.E, promossa dal Comune di Firenze e dai Musei Civici fiorentini, è realizzata grazie anche alla consulenza di Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, e di Domenico De Martino, direttore del Festival Dante 2021 di Ravenna. Nel 2021 farà tappa a Bruxelles, Parigi (presso la sede UNESCO), Madrid e Berlino.
Un racconto fotografico in 20 immagini, realizzate da Massimo Sestini, fotoreporter di fama internazionale, noto per la sua capacità di cogliere la realtà con uno sguardo inedito e con tecniche fotografiche sperimentali. Da Firenze, città natale di Dante, a Ravenna, dove sono conservate le sue spoglie, passando per la sorgente dell’Arno sul Monte Falterona. Ma anche Venezia, Roma, Verona e Poppi, per scoprire – come in un vero reportage – quanto il volto del poeta continui ad accompagnare le nostre vite.
Lo sguardo di Sestini, proiettato al futuro, scongiura l’effetto cartolina anche attraverso l’impiego di strumentazioni innovative. Con un’asta telescopica, sormontata da una fotocamera leggerissima, Sestini porta il visitatore letteralmente all’altezza della statua di Dante in una Piazza Santa Croce, a Firenze, svuotata dal Covid. Con un drone, invece, fotografa l’artista Enrico Mazzone intento a realizzare l’opera lunga 97 metri, Divina Commedia, all’interno del Mercato Coperto di Ravenna. E ancora, immerso nella laguna veneziana, con maschera, pinne e boccaglio, il fotoreporter sfida i vaporetti per immortalare “La barca di Dante”, opera in bronzo dello scultore georgiano Georgy Frangulyan. Sono di grande rilievo nella mostra, altre due foto che regalano uno sguardo assolutamente inedito.
La prima, un’incredibile immagine del Giudizio Universale di Giorgio Vasari e Federico Zuccari che decora la cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze. La foto, che offre – per la prima volta – una visione dell’affresco dall’alto verso il basso, è stata realizzata grazie a una fotocamera radiocomandata calata con un filo da pesca dalla sommità della lanterna del Duomo, a 85 metri di altezza. La seconda, un’immagine simbolica di Firenze che – ripresa dall’alto – diventa un pianeta: Sestini l’ha realizzata sporgendo da un elicottero una macchina fotografica per immagini sferiche legata a un palo lungo otto metri. Non mancano scatti tratti dalla cronaca, tra liceali alle prese con le terzine dantesche e opere di street art che celebrano con creatività il grande genio della letteratura.
Massimo Sestini (Prato, 1963) è uno dei più importanti fotogiornalisti internazionali. Dalla metà degli anni Ottanta, Sestini si dedica ai grandi avvenimenti d’attualità, le sue fotografie escono sulle prime pagine dei principali giornali del mondo. Anche grazie al costante aggiornamento tecnologico, all’intuizione immediata delle opportunità del digitale e all’uso di teleobiettivi sempre più potenti, il successo dei suoi scatti è coronato nel 2015 dal il prestigioso World Press Photo.