In occasione del Giorno della Memoria 2022, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale presenta il corto “Non ho sentito gridare nessuno” del regista Giuseppe Carrieri.
Protagonista del video è il sopravvissuto ai lager nazisti e partigiano Riccardo Goruppi. Nato a Prosecco nel 1927 e scomparso lo scorso aprile a 94 anni, Goruppi è testimone delle atrocità di Dachau. Appartenente alla comunità slovena in Italia, fu arrestato nel 1944, a 17 anni, insieme al padre Edoardo, nella Trieste occupata dai nazisti, e di lì deportato. Dagli anni Ottanta ha iniziato a raccontare gli orrori subiti.
Nel video, Riccardo Goruppi dialoga con gli allievi della scuola media statale “Simon Gregorčič” di Dolina (Trieste), in un ideale passaggio della staffetta della testimonianza alle nuove generazioni, perché quello che è successo non debba mai più ripetersi.
Il corto, già finalista ai Nastri d’Argento in una versione estesa, è ambientato in un luogo simbolo dei momenti più terribili della Seconda Guerra Mondiale: la Risiera di San Sabba, che dopo l’8 settembre del ’43 divenne campo di prigionia militare, poi centro di smistamento degli ebrei, partigiani e dissidenti destinati a essere deportati in Germania o in Polonia, oltre che deposito di beni sequestrati alle vittime e forno crematorio per lo sterminio.
Il video “Non ho sentito gridare nessuno” vede la Farnesina in collaborazione con lo IULMovie Lab dell’Università IULM di Milano, di cui è Rettore il critico cinematografico e autore televisivo prof. Gianni Canova.
Giuseppe Carrieri, napoletano, classe 1985, da sempre costruisce storie in viaggio e da “In Utero Srebrenica” (già candidato come “Miglior Documentario” al David di Donatello) a “Hanaa”, passando per l’ultimo film “Le Metamorfosi” prende ispirazione dall’umanità di geografie dimenticate. Docente di Regia cinematografica all’ Università IULM di Milano, collabora anche alla factory IULMovie LAB, finalizzata all’inserimento nel mondo creativo dei giovani laureati e all’individuazione costante di nuove idee e visioni. Si considera un apprendista del buio, curioso esploratore, quindi regista di un cinema dedicato alle cose perdute.