Dopo Berlino e San Pietroburgo, arriva a Salonicco, dall’11 febbraio al 15 maggio, per poi proseguire per Napoli, la mostra “Sardegna Isola Megalica. Dai mehnir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo” dedicata alle antichissime culture della Sardegna.
La mostra, inaugurata al Museo Archeologico di Salonicco venerdì 11 febbraio alla presenza delle Autorità greche e italiane, contiene reperti di epoche diverse e fa il punto sulla stratificazione culturale della Sardegna pre-romana.
Le opere esposte sono numerose e di vario genere: dalle sepolture delle “domus de janas” di epoca neolitica ed eneolitica alle riproduzioni statuarie di “dee madri”, talvolta veri e propri capolavori, dalle architetture dei nuraghi, realizzate durante l’Età del Bronzo, alle cosiddette “tombe di giganti”, dagli eccezionali bronzetti nuragici raffiguranti donne, uomini, guerrieri e animali, a spade votive, modellini di edifici e di navi, fino ad arrivare ai monumentali Guerrieri di Mont’e Prama, autorappresentazione di un passato mitico riferito all’apogeo dell’Età nuragica, ma realizzati in piena Età del Ferro. Eccezionalmente, grazie al Ministero della Cultura italiano e alla direzione del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, una di queste sculture, un “Pugilatore” alto quasi due metri, mai prestato prima d’ora, sarà al centro dell’esposizione.
“Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo” è la mostra-evento promossa dalla Regione Sardegna, dal Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e dalla Direzione Regionale Musei della Sardegna, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia ad Atene e dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene. La mostra ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica.
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