Sguardi Altrove. International Women’s Film Festival è un’associazione culturale nata nel 1993 con lo scopo di promuovere e diffondere il cinema a regia femminile. Con ventisei edizioni alle spalle, il festival crea uno spazio unico per offrire il massimo risalto al mondo delle donne nel cinema attraverso otto giorni di incontri, workshop, omaggi e decine di proiezioni con il meglio della produzione internazionale e italiana a firma femminile contemporanea, con un altissimo numero di anteprime.
La selezione di sei film per Sette sguardi sul cinema italiano:
- Nevia di Nunzia De Stefano (2019), 87′
Storia di una ragazza di 17 anni, cresciuta nel campo container di Ponticelli (Napoli), tra piccoli lavoretti e grandi responsabilità, fino al giorno in cui l’arrivo di un circo irrompe nel suo quotidiano, offrendole una possibilità insperata. - Punta sacra di Francesca Mazzoleni (2020), 96′
Un documentario sulla comunità dell’Idroscalo di Ostia, l’ultimo triangolo di spazio abitabile alla foce del Tevere, attraverso gli occhi di Franca, a capo di una famiglia completamente al femminile. - Sembra mio figlio di Costanza Quatriglio (2018), 103′
Storia di Ismail, sfuggito alle persecuzioni in Afghanistan da bambino e rifugiato in Europa, e del difficile incontro con sua madre. - La villa di Claudia Brignone (2019), 61′
Scampia, Napoli. Nel cuore del quartiere, tra alti palazzi e distese di cemento, c’è un grande parco pubblico, la “Villa Comunale”, un’oasi di bellezza che permette di far trapelare la natura più intima degli abitanti di un quartiere difficile. - Medium di Laura Cini (2019), 84′
Sirio, colpito dalla tragica morte della moglie, e Nadia, che ha alle spalle un oscuro trascorso con i genitori, affrontano i nodi mai sciolti con i propri defunti, attraverso le doti di Tarika, capace di comunicare con l’aldilà. - I am the revolution di Benedetta Argentieri (2018), 74′
Un documentario su tre donne cresciute in mezzo alla guerra e al fondamentalismo, in Afghanistan, Siria e Iraq, che praticano la democrazia nei contesti meno favorevoli e testimoniano l’importanza di una rivoluzione al femminile.