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Un duetto tutto italiano al Brașov Jazz & Blues Festival di Bucarest
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Un duetto tutto italiano al Brașov Jazz & Blues Festival di Bucarest

Categorie: Cultura e creatività -Musica e spettacolo
Il legame tra Rita Marcotulli e Luciano Biondini risiede nel potere della musica.
Brasov Jazz & Blues Festival ©Florin Ghioca

Nella cornice dell’ XI edizione del “Brașov Jazz & Blues Festival”, svoltasi dal 10 al 15 agosto, lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, l’11 agosto ha promosso il concerto di Rita Marcotulli & Luciano Biondini. L’iniziativa accoglie quest’anno, nella Piazza Sf. Ioan, più di 30 artisti provenienti da 8 Paesi.

La più talentuosa compositrice e pianista jazz italiana, Rita Marcotulli (nata nel 1959), diplomata al prestigioso Conservatorio di Santa Cecilia, dove oggi è docente, ha esordito con successo come musicista poco più che ventenne. In pochissimo tempo si è ritagliata un’impressionante carriera internazionale, collaborando con grandi del jazz come Chet Baker, Joe Lovano, Paul Bley, Palle Danielsson, Michel Portal, Enrico Rava, Pat Metheny e Nguyên Lê, oltre che con leggende della scena musicale italiana come i compositori Pino Daniele e Gianmaria Testa.

Il suo partner di scena, Luciano Biondini, con cui ha suonato in quartetto per diversi anni, è uno dei migliori fisarmonicisti d’Europa, e Rabih Abou-Khalil, Michel Godard, Enrico Rava e il giovane violinista polacco Adam Bałdych, trovano la sua maestria fisarmonicistica drammatica, ma che allo stesso tempo trasmette un’emozione travolgente senza perdersi in superficialità tecniche. Come Rita Marcotulli, il suo amore per il jazz è radicato nella ricca tradizione musicale italiana.

Il duetto è uno dei modi più minimalisti di fare musica insieme, ma anche uno dei più emozionanti: due persone che si affidano completamente l’una all’altra in un magico dialogo pieno di candore e armonia. Il legame tra Rita Marcotulli e Luciano Biondini risiede nel potere della musica: “La Strada Invisibile” è il loro percorso comune alla ricerca della magia del momento. L’origine del loro modo intuitivo di comunicare sul palcoscenico può essere spiegata dalle sorprendenti somiglianze del loro percorso musicale fino ad oggi: entrambi hanno iniziato con la musica classica in giovanissima età, hanno perfezionato la loro maestria con una formazione classica e sono legati dall’amore per le canzoni tradizionali della loro terra, l’Italia.

Per maggiori informazioni: Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

 

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