Procedure, novità e le impressioni dei maturandi
Al via gli esami di Stato nelle scuole italiane nel mondo
In questo momento le scuole e gli studenti italiani, nel nostro Paese e nel mondo, sono impegnati nella preparazione dell’esame di Stato: un traguardo dal forte valore simbolico e non solo, un punto di arrivo e di partenza.
L’esame di Stato, infatti, consente di valutare le competenze acquisite dallo studente alla fine dei due cicli di istruzione previsti dall’ordinamento italiano, cioè al termine della scuola secondaria di primo grado e di quella secondaria di secondo grado. Al contempo, il superamento dell’esame conclusivo di quest’ultimo ciclo permette allo studente di proseguire gli studi e di accedere al ciclo universitario di istruzione.
Gli esami di Stato all’estero
Le procedure di svolgimento degli esami di Stato all’estero sono quasi del tutto analoghe a quelle previste per l’Italia, con eccezioni e adattamenti definiti annualmente dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di concerto con il Ministero dell’Istruzione, soprattutto con riferimento alla composizione delle commissioni d’esame.
Superato l’esame di Stato, gli studenti delle scuole italiane statali e paritarie nel mondo ottengono un diploma con lo stesso valore legale del titolo rilasciato in Italia, che consente loro, quindi, di proseguire gli studi sia nelle università straniere, sia in quelle italiane.
Gli studenti delle sezioni italiane nelle scuole straniere che intendono iscriversi a un’università italiana sono esonerati dalla prova di lingua italiana e considerati a prescindere dai limiti generalmente stabiliti per gli studenti stranieri.
L’organizzazione delle procedure d’esame è curata da entrambi i dicasteri coinvolti: il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero dell’Istruzione. Tra i compiti specifici della Farnesina c’è la nomina e l’invio dei Presidenti di Commissione e dei Commissari esterni nelle scuole italiane all’estero (sia statali sia paritarie), e la gestione della trasmissione delle tracce della prima e della seconda prova scritta, mediante il cosiddetto “plico telematico”. Queste procedure sono state in parte modificate a seguito della pandemia da Covid-19 (v. oltre).
Inoltre, per quanto riguarda le sezioni italiane nelle scuole straniere, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale si occupa della nomina degli Osservatori di parte italiana, che hanno il compito di presiedere allo svolgimento delle prove, per assicurarne la coerenza con le finalità del curricolo bilingue.
Le novità di quest’anno scolastico
A fronte della pandemia da Covid-19, già nell’anno scolastico 2019/2020 erano stati previsti, per gli esami di Stato all’estero, alcuni adattamenti rispetto al territorio italiano. Anche per quest’anno, un decreto del Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese prevede specifici adattamenti per lo svolgimento dell’esame. Questi riguardano, tra le altre cose, le procedure per l’individuazione dei Presidenti di commissione che, in base alle disposizioni in vigore per il territorio nazionale, sono “esterni”. Come avvenuto anche lo scorso anno, il decreto prevede che tali Presidenti siano sì “esterni” rispetto alla classe, ma non necessariamente rispetto all’istituzione scolastica, per evitare spostamenti del personale scolastico da un Paese all’altro, come avverrebbe di regola.
Inoltre, è regolata in maniera specifica la possibilità di svolgere gli esami di Stato all’estero in modalità telematica. Sarà infatti compito del Capo dell’ufficio consolare, nell’esercizio dei poteri attribuiti dalla legge consolare, disporre lo svolgimento degli esami di Stato in modalità telematica nella circoscrizione di pertinenza, con riguardo alle specifiche situazioni territoriali e alle norme in vigore nel Paese di riferimento.
Altra novità di quest’anno è rappresentata dal Curriculum dello studente. Si tratta di un documento digitale che viene allegato al diploma conclusivo dell’esame di Stato e che attesta il percorso scolastico, le certificazioni conseguite, le attività extrascolastiche svolte, le competenze acquisite non solo in ambito formale ma anche in contesti non formali. Il Curriculum ha quindi una duplice funzione: da una parte presenta lo studente alla Commissione d’esame in vista del colloquio; dall’altra è uno strumento di orientamento rispetto al mondo dell’università e del lavoro.
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di concerto con il Ministero dell’Istruzione, ha curato gli adattamenti del documento, nonché la definizione e la trasmissione, alle scuole italiane all’estero, delle indicazioni per la predisposizione, la valorizzazione e il rilascio del Curriculum.
La parola agli studenti: testimonianze da Belo Horizonte e Parigi
All’approssimarsi degli esami di Stato, abbiamo raccolto le testimonianze di due studenti impegnati nella preparazione dell’esame in due scuole italiane all’estero: Marina Cavalcanti, dall’Istituto Italo Brasiliano Biculturale “Fondazione Torino” in cui è stato disposto lo svolgimento del colloquio a distanza, e Mathis Lelieur, dalla Scuola Italiana Statale Comprensiva di Parigi dove invece è previsto il colloquio finale in presenza.
Tiriamo le somme di quest’anno scolastico, quali sono secondo te i punti di forza e le debolezze della DAD?
Marina: È necessario considerare ed evidenziare l’importanza della DAD nel contesto pandemico, dato che ha permesso la continuazione, anche se adattata, dell’istruzione. È senz’altro faticoso stare in contatto intenso e diretto con la tecnologia per molte ore, il che diminuisce radicalmente la capacità di concentrazione degli individui. Inoltre, il contatto degli alunni tra di loro e con i professori, caratteristica fondamentale e produttiva della scuola presenziale, è estremamente limitato.
Mathis: A mio parere i punti di forza della DAD sono livelli più bassi di stress, ansia e tensione e un maggiore comfort. Conosco persone la cui vita ha subito un miglioramento considerevole proprio per questa ragione, poiché vivono molto lontano da scuola e ogni giorno si dovevano alzare all’alba per raggiungerla. Le debolezze maggiori derivano dal dover passare molte ore davanti agli schermi, cosa che talvolta provoca mal di testa. Inoltre ho trovato più difficile seguire le lezioni in DAD in quanto spesso non sono coinvolgenti come quelle in presenza. Infine penso che un elemento non trascurabile sia la mancanza di socialità e di confronto, non recuperabile in altri contesti, che alla nostra età è molto importante anche da un punto di vista psicologico.
Come stai affrontando la preparazione degli esami di Stato?
Marina: La preparazione degli esami di Stato sarà sempre un momento intenso e importante per uno studente. È contemporaneamente impegnativo e stimolante. Per me, è un periodo di molta ansia, aspettative e curiosità. Aver fatto l’ultimo anno e mezzo in modalità on line certamente rende l’esperienza più complicata, dato che non abbiamo l’opportunità di concludere il percorso con i nostri colleghi e professori. Inoltre, anche se sono state fatte delle modifiche nella struttura della maturità per adattarla al contesto pandemico, dopo questo lungo periodo di DAD, siamo stanchi in una maniera inconsueta, grazie principalmente alla situazione di calamità in cui siamo.
Mathis: Inizialmente è stato molto difficile e stressante, anche la preparazione dell’elaborato era una situazione nuova per noi studenti. Inoltre, fino a poco tempo fa, non ho avuto molto tempo per pensarci e lavorarci in maniera approfondita, in quanto l’impegno scolastico era (e a volte è tuttora) rilevante.
Per il secondo anno, la prova scritta sarà sostituita da un colloquio: cosa ne pensi?
Marina: Penso che la predilezione per la prova scritta o per il colloquio sia estremamente personale. Per me, è positivo come modo di adattare la maturità alla condizione mondiale attuale. Diventa più fattibile una valutazione giusta attraverso la modalità on line. Personalmente, mi piacciono i colloqui piuttosto che le prove scritte.
Mathis: Penso che anche quest’anno il colloquio fosse necessario, in quanto sostenere un tipo diverso di esame non sarebbe stato possibile vista la situazione. È difficile pensare di affrontare un esame ideato in condizioni antecedenti, in un mondo che è stato cambiato dal COVID-19. D’altra parte la mancanza degli scritti può risultare vantaggiosa per alcuni studenti e non per altri.
Affronterai il colloquio a distanza: cosa pensi di questa modalità d’esame? Pensi possa influire sulla tua valutazione finale?
Marina: Come detto in precedenza, questa modalità è necessaria e adatta ai bisogni attuali. Penso, inoltre, che possa influire sulle valutazioni finali, ma non radicalmente, dato che la struttura del colloquio, sia in presenza che a distanza, sarebbe simile e che i contenuti sarebbero pure gli stessi.
Affronterai il colloquio in presenza: cosa ne pensi? Ti senti rassicurato da questa modalità d’esame più tradizionale?
Mathis: Da una parte mi sento più tranquillo, in quanto ho vissuto una situazione simile durante l’esame di terza media. Dall’altra penso che anche un colloquio via computer avrebbe potuto offrirmi maggiore sicurezza, considerati la distanza e la possibilità di trovarmi in un ambiente familiare e confortevole.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Pensi di continuare a studiare, nel Paese in cui vivi ora, in Italia, o altrove?
Marina: Dopo la fine del percorso scolastico penso di continuare a studiare nel Paese in cui vivo ora. All’università farò probabilmente medicina o psicologia.
Mathis: Sicuramente ho intenzione di proseguire gli studi. Vorrei studiare materie legate alle scienze della terra e al settore dell’energia. Riguardo al dove sono ancora indeciso. Per il momento mi sono iscritto solo ad alcune università francesi, ma ho intenzione di iscrivermi anche ad atenei italiani.