L’Accordo intergovernativo inaugura un percorso di crescita e rinnova la vocazione internazionale dell’Istituto.
Bilinguismo #7. Roma, Algeri: le nuove prospettive della Scuola Italiana
A cura di Maria Concetta Di Giaimo
L’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica algerina democratica e popolare relativo all’apertura di una Scuola internazionale ad Algeri, firmato ad Algeri il 6 novembre 2021 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ed entrato in vigore il 28 settembre 2022, inaugura per la Scuola paritaria italiana “Roma” di Algeri un’ulteriore articolazione dell’offerta formativa, con l’introduzione della lingua e cultura araba e l’apertura agli studenti algerini: crescono dunque l’integrazione con il contesto locale e la vocazione internazionale della scuola.
Ne abbiamo parlato con Giulio Maria Raffa, Console ad Algeri tra il 2018 e il 2022 che ha accompagnato l’ideazione, il negoziato e la firma dell’Accordo, il Console attuale Omar Appolloni (Ambasciata d’Italia ad Algeri) e il Coordinatore didattico, Rino Papotti.
Come commentato dall’allora Console Raffa, la firma del trattato intergovernativo, in occasione della visita del Capo dello Stato, è l’esito più positivo che si potesse auspicare, raggiunto grazie a uno sforzo negoziale corale dell’Ambasciata, del MAECI e della DGDP:
È bello pensare a come delle idee siano nate nella riunione annuale del Comitato di gestione della Scuola che ospitiamo in Ambasciata, in cui si è discusso dell’apertura agli studenti algerini. Sin dal primo momento, grazie alla guida dell’Ambasciatore d’Italia ad Algeri Giovanni Pugliese, questo è diventato un obiettivo della diplomazia, che è stato accompagnato al suo compimento fino al più alto livello. La collaborazione istituzionale ha permesso di arrivare con successo alla firma dell’Accordo. C’era un potenziale non sfruttato per la promozione della lingua e cultura italiana. C’era una domanda di Italia a cui mancava ancora un’offerta. La Scuola va così incontro ad un cambio di paradigma.
Il Console Appolloni ha inoltre rilevato che, per varie contingenze politiche e sociali, il momento attuale è particolarmente propizio per la fioritura della scuola italiana in Algeria:
La Scuola italiana di Algeri attraversa una profonda fase di rinnovamento, generata dalla progressiva normalizzazione della situazione sanitaria nazionale e dalla conseguente riapertura delle frontiere esterne, che ha avuto un impatto positivo in termini di presenza in Algeria di espatriati italiani e internazionali. Ciò ha comportato un sensibile aumento degli iscritti. La scuola si presenta, in questo momento, come una realtà decisamente multietnica. Accanto agli studenti italiani vi sono quelli provenienti da Europa, USA e Canada; al contempo si registra già un effetto positivo, in termini di maggior interesse della popolazione algerina e di iscrizioni, determinato dall’entrata in vigore dell’Accordo, che permette l’apertura dei cicli di studio agli studenti di esclusiva nazionalità algerina. L’inserimento di corsi di lingua e cultura araba consente di facilitare anche un percorso di integrazione culturale, dedicato in particolare alle giovani generazioni delle famiglie di italiani residenti in Algeria.
Un cammino di crescita, dunque, di ampio respiro: “Per il prossimo anno, la Scuola Roma punta ad aprire un nuovo corso di studi per il liceo scientifico, per migliorare le prospettive di sviluppo dell’insegnamento anche attraendo un maggior numero di iscritti” conclude il Console Appolloni.
Il progetto bilingue e biculturale italo-algerino dà spazio anche ad altre lingue e culture. Come spiega il Coordinatore Papotti:
Fin dalla scuola materna si parlano comunemente italiano e francese come lingue veicolari, e, fin dall’età dei tre anni, ai bambini viene proposto lo studio della lingua inglese. Le insegnanti sono italiane e locali (di lingua materna francese), e ognuna parla la propria lingua con i bambini, i quali riconoscono e usano con estrema facilità il codice linguistico di ciascuna maestra. Col proseguire degli anni sempre più si rafforza l’inglese e, nel liceo, si aggiunge lo studio dello spagnolo.
Il ruolo della lingua italiana in questo contesto è cruciale:
L’italiano diventa la lingua veicolare fondamentale, per un insieme di ragioni. La scuola è italiana, gli insegnanti sono per lo più italiani e, anche per quanto riguarda gli studenti locali, uno dei criteri importanti per la scelta è la conoscenza della lingua italiana. Gli alunni, parlando spesso lingue materne diverse, hanno la naturale esigenza di trovare un codice comune, per potersi capire anche quando parlano tra loro. Studiare e parlare italiano non rappresenta solo una lingua o una materia, ma una necessità. Da qui la motivazione, che dà significato all’apprendimento, come studio e come esperienza
conclude Papotti.